L’anno che verrà

Lo so che è un po’ tardi per scrivere un post che parla delle previsioni per l’anno nuovo; solitamente questi post vengono scritti nel periodo delle festività natalizie, al massimo i primi giorni di gennaio.

Io farò un’eccezione, ho avuto bisogno di un po’ di tempo per pensare a quello che, secondo me, succederà nel 2019 riguardo al digital marketing. In particolare riguardo all’editoria digitale e al content marketing e a tutto ciò che gira attorno ai contenuti digitali.

Gli editori stanno iniziando a fare una vera trasformazione digitale del proprio lavoro e del proprio business, in alcuni casi con decisioni drastiche, in altri casi con passaggi più morbidi. Ma il trend ormai è segnato: dopo essersi innamorati dei social network e aver ceduto a loro contenuti, dati, visibilità, utenti, gli editori stanno riportando il lettore all’interno del proprio ambito e delle proprie properties (siti web e app mobile).

Stanno inoltre testando nuovi modelli di ricavi, puntando su contenuti di qualità e di approfondimento e implementando varie formule di abbonamento per i contenuti premium. Prendendo anche spunto da casi di successo esistenti, ad esempio alcuni oltre oceano, gli editori stanno rivalutando l’importanza della tecnologia, del digital e dei dati e, di conseguenza, un uso consapevole di questi strumenti fondamentali per la crescita. Questa è, secondo me, una bella notizia.

Abbiamo sempre sostenuto che la qualità dei contenuti, la qualità dell’informazione e la qualità della tecnologia potessero, in un futuro non molto lontano, risollevare le sorti dell’editoria e dell’informazione. I segnali, in questo 2019 appena iniziato, si faranno sempre più evidenti.

Intanto le aziende iniziano a intraprendere lo stesso processo. In una prima fase le grandi aziende si sono “innamorate” del mondo degli influencer, soprattutto dei grandi influencer, con numeri importanti in fatto di follower e visualizzazioni. In questa prima fase i grandi influencer la facevano da padrona dando anche dei buoni risultati alle campagne marketing delle aziende. In una seconda fase i risultati sono venuti meno, lasciando in dote alle aziende inoltre poco valore acquisito. In fondo i follower sono degli influencer!

In un secondo momento si sono affidate ai micro-influencer, coinvolgendo piccoli influencer ma in grande quantità. Il risultato è stato simile al precedente.

In questa fase le azienda iniziano a capire che devono diventare loro stesse “influenti” nel loro settore di riferimento. Possono farlo solo prendendo possesso diretto della produzione di contenuti e, per diventare veramente influenti e credibili, i contenuti che producono devono essere di qualità.

Secondo noi devono avere 3 caratteristiche:

  • devono raccontare una storia (posizionamento del brand e story telling)
  • devono fare informazione di qualità (giornalismo e informazione)
  • devono portare risultati concreti all’azienda (digital e performance marketing)

I contenuti prodotti devono poi “risiedere” in una piattaforma proprietaria, solo con una piattaforma proprietaria che contiene il contenuto di qualità proprietario il valore creato dalla attività di content non viene disperso. Come già detto da altri (ad esempio da personalità del calibro di Paolo Iabichino nella sua intervista sul Sole 24 Ore) pensiamo che il luogo più adatto per la pubblicazione di questi contenuti sia un magazine digitale, collegato al sito istituzionale dell’azienda in maniera più o meno evidente, che diventi un vero e proprio progetto editoriale digitale.

Le aziende devono poi sviluppare attività di digital marketing (utilizzando i social network, gli influencer, le newsletter, il native advertising etc.) per diffondere i propri contenuti e utilizzare la visibilità data da questi strumenti per accompagnare gli utenti (naturalmente in target) verso le proprie properties digitali. Prima sul magazine e poi verso il sito istituzionale.

Anche in questo caso, il 2019, mostra i segnali di una maggiore consapevolezza delle aziende al riguardo e molte aziende stanno già lavorando per seguire questa nuova strada.

Ovviamente questa per noi è una gran bella notizia.

Come già scritto in altri post, è da anni che con DAOContent lavoriamo in questa direzione e possiamo dire di essere pronti a supportare le aziende (di ogni taglia e settore di mercato) nelle attività di editoria digitale di qualità al servizio del marketing e orientato alle performance.

Confidiamo in un bellissimo 2019 nel quale i segnali appena descritti si trasformino in realtà positive per l’editoria digitale e il content marketing.

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Marco Melis

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