Come entrare nel food blogging club e avere il ristorante pieno

A cosa serve il content marketing nella ristorazione?
Il content marketing nella ristorazione ha fatto passi da gigante negli ultimi anni, parallelamente con l’esplosione delle strategie di content marketing in altri settori. Non si contano più i blog, che aumentano ogni giorno, dedicati ai piaceri del palato. Talvolta sono curati da semplici appassionati, ma sono sempre di più i singoli locali o le catene di ristoranti che investono risorse su questo strumento di comunicazione.
Il trend sicuramente segue una maggiore attenzione verso il Made in Italy, soprattutto nei settori di punta come l’agro-alimentare e la ristorazione.
 
Grotta Palazzese a Polignano a Mare (foto dal sito web del ristorante)
 
Federalimentare ha stimato infatti per l’anno in corso un fatturato complessivo di 134 miliardi di euro (nel 2016 erano 132 mld), con un incremento delle esportazioni del +5%, pari a 31,6 miliardi di euro (erano 30,1 nel 2016). Per quanto riguarda la ristorazione (anche quella mobile) ci aggiriamo attorno a 168mila

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Blog: 4 segreti per scrivere un post di successo

Sarebbe bello scrivere tutti i giorni un post di successo, ma chi adotta una strategia di content marketing si accorge sin dai primi tempi che alcuni post hanno più seguito di altri. Le variabili e le motivazioni possono essere tante, ma sembra proprio che solo un post su cinque ce la faccia.
Alle volte l’odore di fallimento possiamo respirarlo già nella fase di ideazione dei contributi perché non siamo sufficientemente convinti di quello di cui andremo a parlare. O magari in una fase successiva, quando ci rendiamo conto che quello che era interessante per noi non era altrettanto interessante per il nostro pubblico. E Google Analytics ce lo farà notare impietosamente.
Tanti fattori concorrono a determinare un modesto risultato di un post: talvolta siamo stati affrettati, incerti dei nostri obiettivi, o semplicemente indecisi su quello che il nostro target desidera. Altre volte forse non abbiamo avuto sufficienti argomentazioni o conoscenza del tema. Tutte queste variabili possono

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Le sei migliori risorse per risolvere il blocco dello scrittore

Il blocco dello scrittore (o del copy, nel nostro caso) è una brutta bestia. Si rischia di fissare lo schermo bianco per un pomeriggio senza che ne esca qualcosa che abbia un senso compiuto.
Alcune volte non c’è l’idea di partenza, altre volte c’è ma è ancora troppo vaga. Oppure ci si incaponisce sull’attacco del pezzo non riuscendo ad andare oltre le prime tre righe. In altri casi ancora si ha in mente l’attacco ma non si è in grado di dargli respiro con un adeguato sviluppo. Altre volte a mancare è il titolo. Prima o poi capita a tutti, ma è facile uscirne.
Spesso si tende a credere che pubblicare regolarmente alla fine prosciughi le energie creative, come se gli argomenti fossero dei pozzi ad esaurimento. In realtà dovrebbe essere il contrario: più posti contenuti rilevanti per i lettori, più hai voglia e ispirazione per affrontare tutte le sfumature che un topic si

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Come impostare un tono di voce per rendere riconoscibile il tuo brand

Le parole sono importanti, ma è il “come” si propongono a fare la differenza. L’efficacia, la credibilità, la forza, la memorabilità, e perfino l’interpretazione di un messaggio dipendono in gran parte da quello che si chiama “tono di voce”.
Nella comunicazione di un brand è l’equivalente di un timone per una nave: una variazione di pochi gradi potrà farvi imboccare una rotta completamente diversa.
Impostare un determinato registro narrativo serve a creare coerenza con la costruzione di una brand identity, ma serve anche a scegliere il pubblico di riferimento. Ecco perché la scelta di un certo stile comunicativo è presuppone l’aver preliminarmente risposto a due domande: chi siamo e chi è il nostro cliente ideale. Non è detto che questa consapevolezza ci sia sin dall’inizio, ma è bene lavorarci sin da subito proprio per impostare una comunicazione coerente a tutti i livelli: dalle mailing-list sino ai contenuti di un blog per finire ai social network e alla pubblicità tradizionale.
 
Il

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Nuovi fattori di ranking di Google. La SEO nel 2017 (e oltre).

Da molti anni ormai chi scrive su un blog, cura i contenuti di un sito aziendale, o progetta un sito da capo a piedi, deve fare i conti con la SEO e i nuovi fattori di ranking di Google. Questo perché l’obiettivo che si pongono tutti è scalare i risultati di ricerca di Big G, perché più visibilità sul più noto dei motori di ricerca significa avere maggiori possibilità di attrarre potenziali clienti, ovviamente non si può prescindere dalla credibilità, da costruire gradualmente con un una buona content strategy e una corretta esposizione sui social.
 

 
Quali sono i nuovi fattori di ranking di Google?
Chiunque si occupa a livello approfondito di questi temi sa bene che la SEO non è mai stata una scienza esatta, la possiamo definire come una specie di rincorsa continua volta a carpire empiricamente i tanti segreti dagli algoritmi che implementa Google di anno in anno. Abbiamo a che fare con una materia mutevole,

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Le 5 lezioni del giornalismo al content marketing

Esistono punti di contatto tra content marketing e giornalismo? Oppure sono due mondi inconciliabili?

Queste domande nascono dal fatto che i giornalisti, o chi si occupa d’informazione, spesso guarda dall’alto in basso quanto accade nel mondo della comunicazione, specie in quella legata a finalità di marketing. Inoltre c’è una sorta di sospetto diffuso nei confronti di chi lavora allo stesso tempo come giornalista freelance e come creatore di contenuti per brand, come se questi due settori fossero separati da contraddizioni insanabili. Detto in poche parole: dal giornalista tout-court i copywriter sono visti alla stregua di automi aziendali che riciclano in serie gli stessi contenuti a suon di titoli click-bait.

Allora, forse, vale la pena capire in che modo la comunicazione, per non scadere nella banalità e nella ripetizione, possa imparare qualcosa dal giornalismo della vecchia scuola. Ho trovato (almeno) cinque lezioni. Vediamo insieme quali sono.
1. Esci dalla redazione!
Per anni a tanti aspiranti giornalisti è

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ContentHUB, tutti a scuola di content marketing

Abbiamo sottolineato in diversi post su questo blog il ruolo fondamentale che il content marketing può svolgere nelle strategie di comunicazione complessive di un marchio, nell’ottica di una sua più rapida riconoscibilità e visibilità sul web e conseguente affermazione sul mercato.Negli Stati Uniti e in diversi altri Paesi, tra quelli più avanzati, si tratta già di una pratica consolidata. In Italia se ne parla tanto, e le aziende si dimostrano interessate, ma ancora poche sono passate dalla fase di studio e ricerca informazioni a quella più operativa. Tra le criticità alla base di questa lentezza, una posizione di rilievo è occupata certamente dalla mancanza in azienda di una specifica formazione, ciò che ha spinto il centro risorse ContentHUB a immaginare un’offerta formativa che fosse in grado di eliminare questa lacuna.Nello specifico, sono stati messi a punto una serie di strumenti divulgativi e corsi specifici, dedicati alla formazione di personale sia junior che senior, non soltanto

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