Chi ero, chi sono e quello che voglio diventare.

Chi ero

Tutto nasce da quando da bambino volevo il Nintendo per giocare a Super Mario Bros e ovviamente in casa comprarono un bellissimo computer con microprocessore Intel 8088 a 16 bit con 512Kb di ram e un disco fisso da 10Mb, monitor CGA 640×200 a 4 colori.

Giocare ai videogiochi con quel computer era un vero lavoro, prima di riuscire a far funzionare un gioco che fosse leggermente più elaborato di Tetris (anche se anche Tetris non era proprio leggero leggero) dovevi imparare tutti i principi di architettura degli elaboratori e configurare al meglio la RAM per fare in modo che il gioco funzionasse.
Architettura degli elaboratori che poi tornerà ad essere molto presente nella mia vita ai tempi dell’università… a volte… il destino..

Comunque, non so quante volte ho formattato per sbaglio il computer e quante volte i miei l’hanno dovuto portare in assistenza. Fatto sta che forse diventava necessario studiare un po’ il funzionamento di questo marchingegno e magari iniziare a giocare un po’ più seriamente.
Ho iniziato a programmare in Basic penso già ai tempi della seconda liceo (comunque ero un bambino normale: andavo al mare, giocavo con gli altri bimbi, suonavo la chitarra.. non preoccupatevi, facevo un sacco di cose) grazie ad un libro a dir poco illuminante: “Pietro e il computer”.

Da lì in poi è nata una vera passione per il computer e per l’informatica (e finalmente riuscivo a giocare a videogiochi senza troppi problemi) che mi portò a preparare una tesi di storia dell’arte per la maturità scientifica totalmente in html e su supporto cd-rom. E’ stato un bene, perché gran parte dei professori della commissione non aveva mai visto una cosa così innovativa (ahimè).

Ai tempi del liceo ho anche avuto modo di incontrare per la prima volta il mondo dell’editoria: con alcuni miei compagni di classe abbiamo riesumato il giornale scolastico del liceo “Antitesi” con un discreto successo di vendite (era gratuito).
La passione per l’editoria è rimasta da allora e la voglia di fare qualcosa di importante nel mondo dell’editoria digitale è tornata forte nel 2009, quando ho iniziato a pensare ad una nuova startup.

E sì, perché di startup ne avevo già fondato una (quando ancora non si chiamavano startup), nel 2004, un po’ per scherzo e un po’ per incoscienza. Avevo iniziato a lavorare come tecnico informatico e poi come programmatore già nel 1999 mentre studiavo all’università di informatica a Pisa. Ho sviluppato in quel periodo un sito di e-commerce di cellulari che è stato per un periodo tra i primi in Italia, ma io e i due miei futuri soci avevamo capito che poteva essere più interessante sviluppare un comparatore prezzi che potesse aggregare i prodotti di centinaia di ecommerce. E così abbiamo iniziato con un primo investimento di 500 euro a testa e dopo pochi anni eravamo il terzo comparatore prezzi in Italia.

E il passo tra la comparazione prezzi e l’editoria digitale è brevissimo (vi sembrerà strano ma è proprio così, se avremo modo di metterci in contatto vi spiegherò perché) e infatti nel 2010 mi sono incontrato al bar in riva al fiume Arno a Pisa con altri 7 amici (e non solo), ognuno con competenze specifiche e utili al progetto, e abbiamo deciso che si poteva fare. Lì è nata DaoNews, c’era un bellissimo sole di primavera. Abbiamo iniziato a lavorare in un garage trasformato in “ufficio”, un garage di 20mq dove stavamo in 8. Lo so, sembra una sceneggiatura di un film sulle startup della Silicon Valley ma è semplicemente un pezzo di vita vissuta.

Per fortuna da allora la startup è cresciuta tanto, siamo stati partner di un editore di Milano, siamo atterrati in un fantastico incubatore di startup a Cagliari e abbiamo portato a bordo nuovi soci di altissimo livello e collaboratori bravissimi. E con la startup sono cresciuto tanto anche io. E a pensare che volevo semplicemente fare il CTO di una azienda digitale….

E nel bel mezzo di questo “viaggio” è nato mio figlio e finalmente ho creato la mia famiglia, quella sì che è una vera “startup”!

Da lì è nata la necessità di trovare a Pisa un contesto che fosse almeno simile a quello che abbiamo trovato nell’incubatore di Cagliari, l’ho cercato e ovviamente non l’ho trovato. Cosa ho fatto? Ho deciso di crearlo io, mi pare ovvio. Ho deciso di aprire uno spazio di coworking che offrisse anche servizi di consulenza e di accelerazione, così potevo essere sicuro che tutti gli errori che ho fatto io nella mia vita professionale e imprenditoriale li potessero fare anche gli altri.
Ovviamente scherzo.

L’obiettivo era quello di creare un posto dove si attivasse un circolo virtuoso e che potesse portare le aziende e i professionisti essere più consapevoli del proprio business e a crescere insieme.

Dopo tante vicissitudini purtroppo lo spazio di coworking ora non c’è più. Il progetto si sta evolvendo in un progetto all-digital. Credo che a breve ci saranno grandi novità al riguardo.

Intanto ho lavorato tanto con le aziende e le ho aiutate a sfruttare al meglio le opportunità che il digitale offre. Un giusto approccio al digitale può portare una grande crescita anche alle aziende che hanno un business tradizionale.

Nonostante i tanti progetti seguiti, il progetto focalizzato sui contenuti digitali continua ad essere il mio chiodo fisso.

Chi sono

Attualmente continuo ad essere uno startupper seriale e recidivo. L’adrenalina che sale quando si crea qualcosa dal nulla, si lavora per far crescere una azienda, si collabora con tante professionalità e persone è una cosa alla quale mi risulta difficile rinunciare.

In particolare porto avanti il rilancio di due startup DaoNews (che intanto è diventata DAO Content e ora cambierà nuovamente nome) e DaoCampus (che diventerà un progetti all digital).

Aiuto le startup a trasformare l’idea in un prodotto e le supporto dal punto di vista tecnico, digitale e marketing.

Investo in startup che ritengo possano crescere e diventare belle realtà ma investo soprattutto sulle persone che le hanno fondate.

Collaboro con altri professionisti e incubatori di startup e aziende per creare le condizioni ambientali che favoriscano la crescita dei progetti e del business.

Faccio consulenze in azienda e corsi di digital marketing e cerco di diffondere la cultura digitale tra le realtà produttive e imprenditoriali che ancora non si sono avvicinate in maniera efficace a questo mondo.

Aiuto founder e startupper a crescere dal punto di vista imprenditoriale e a gestire al meglio la crescita della propria azienda e dei propri collaboratori.

Quello che voglio diventare

Magari posso sembrare poco ambizioso ma quello che vorrei diventare è: il miglior imprenditore/investitore del mondo.

Scherzi a parte, vorrei continuare a fare l’investitore e il mentor nell’ambito delle startup innovative. Sicuramente vorrei viaggiare molto di più e vedere tanti posti che ancora non ho visto.

Desidero poter condividere con le persone le esperienze e le competenze che negli anni ho “messo in valigia”, magari scrivendo un libro.

Mi piacerebbe godermi un po’ di più la Sardegna e il suo mare. Adoro la barca a vela e imparerò presto a veleggiare.

Vorrei riniziare a fare sport (tennis, piscina, calcetto, arrampicata) visto che ultimamente non ho avuto modo.

E poi vorrei ringraziare un po’ più spesso le persone che mi aiutano e che mi sopportano. In particolare una.

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