Innovazione tra carta e digitale: la call di Moleskine

Il celebre brand di taccuini neri, Moleskine, ha lanciato una call per startup per promuovere l’innovazione tra carta e digitale. Fino al 24 settembre scaleup e startup nazionali e internazionali potranno candidarsi al programma proposto.
Il progetto
Innanzitutto per strutturare il progetto Moleskine ha collaborato con Digital Magics, business incubator quotato su AIM Italia di Borsa Italiana, il mercato finanziario per le piccole e medie imprese. Il programma si chiama Moleskine Open Innovation e mira a permettere alle giovani imprese di attingere all’expertise di un brand internazionale, sviluppare la propria idea e vederla prendere forma in mercati globali.
Tramite la call saranno individuati progetti innovativi che contribuiscano allo sviluppo dell’ecosistema di oggetti e servizi digitali delle collezioni Moleskine+. Dovranno essere strumenti che mettono insieme analogico e digitale, che facilitino i processi creativi e soluzioni che creino sinergie, contaminazioni. Il digitale a supporto dell’analogico, dunque, ma allo stesso tempo l’analogico in stretta connessione con il digitale.

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Nasce un incubatore per le startup artigiane toscane

Novità in arrivo per le startup artigiane toscane: grazie all’accordo Artex-SSATI nasce infatti un incubatore apposito per loro, con risorse umane, mentoring, servizi e formazione dedicati.
L’accordo è stato realizzato da Artex-Centro per l’artigianato artistico e tradizionale della Toscana, dalla Scuola di Scienze Aziendali e Tecnologie Industriali di Firenze per mezzo del suo incubatore ‘MIP-Murate Idea Park’ e dal Comune di Firenze, che sostiene attivamente le due realtà. Il protocollo d’intesa, siglato da Alessandro Vittorio Sorani, presidente di Artex, e Giacomo Lucibello, presidente della Scuola, alla presenza dell’assessore allo Sviluppo economico Cecilia Del Re e del direttore della Scuola, Guya Berti, supporta la crescita di nuovi manager, imprenditori e professionisti. L’obiettivo è quello di trovare nuove idee per valorizzare il settore artigianale e manifatturiero del territorio, grazie appunto alla nascita di startup artigiane toscane.
Che cosa prevede l’accordo
In particolare si mira a:
incentivare l’applicazione delle nuove tecnologie all’artigianato
partecipare congiuntamente a progetti in ambito

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Economia digitale: startup innovative in crescita

I numeri parlano chiaro, startup innovative in crescita nel nostro paese. Secondo StartupItalia, al 31 luglio 2017 il numero di startup innovative in Italia iscritte alla sezione speciale del registro delle Imprese è di 7.568. In un solo mese sono state aperte 174 nuove imprese.
Dove crescono le startup innovative
La Lombardia rimane sempre in testa alla classifica delle startup innovative in crescita (1.744), ma è la Campania a rivelarsi una sorpresa e con i suoi numeri diventa la regione capofila del Mezzogiorno con 569 imprese. Al secondo posto c’è l’Emilia Romagna con 823, segue il Lazio con 735  startup innovative e il Veneto con 645. Proseguendo nella classifica, troviamo il Piemonte (415), Sicilia (380), Toscana (352), Marche (349), Puglia (291), Trentino Alto Adige (218), Abruzzo (183), Friuli Venezia Giulia (176), Calabria (174), Sardegna (153), Liguria (137) e Umbria (126). In coda alla classifica si posizionano la Basilicata con 57 startup innovative,

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Come costruire una startup: 5 dritte per riuscirci

Oggi vogliamo provare a rispondere alla domanda “come costruire una startup?” e offrire qualche consiglio a chi vuole buttarsi nell’avventura di aprire un’impresa propria. Sempre più numerosi sono infatti i ragazzi giovani – ma anche i professionisti – che decidono di puntare su se stessi e sulle proprie idee.
1. Rimboccarsi le maniche
Sembrerà scontato, ma darsi da fare è il punto di partenza. Così come succede in tutti gli altri ambiti lavorativi, anche le startup hanno bisogno di persone che si rimbocchino le maniche.
2. Il team
Solitamente le startup nascono da un piccolo gruppo di 2 o 3 persone, ma è fondamentale saperle scegliere bene. L’ideale sarebbe avere qualcuno già con un po’ di esperienza alle spalle, da unire all’entusiasmo e all’energia di chi invece è alle prime armi.
3. Costituire l’impresa
Così come ogni impresa, anche una startup deve seguire le regole imposte dall’ordinamento italiano: scegliere una forma giuridica, costituire una società, aprire

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A Lisbona un nuovo hub creativo per startup

Dopo Parigi, anche Lisbona avrà un suo hub creativo e si chiamerà Hub Criativo do Beato. 100mila metri quadrati che si mettono in concorrenza con i 35mila del francese Station F.
 
Come sarà l’hub creativo portoghese
Il complesso è ancora in costruzione e sorgerà all’interno di una vecchia struttura militare. Entro il 2018 dovrebbe concludersi la prima parte di lavori. Venti edifici sono stati affittati dal Comune di Lisbona per 50 anni, a 7 milioni di euro. Anche se i lavori non sono finiti, alcune collaborazioni sono già nate: una con Mercedes e l’altra con Factory Berlin, la fabbrica per startup tedesca, la quale aiuterà l’hub creativo portoghese nello scouting dei progetti.

Hub Criativo do Beato nasce con l’obiettivo di trovare partner per attrarre imprese innovative. I settori strategici possono essere riassunti nei seguenti:
Industrie creative (cinema, multimedia, fashion, musica, design, advertising)
Innovazione e conoscenza (ricerche, centri di sviluppo, spazi di open innovation)
Imprenditoria (incubatori, coworking,

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Agricoltura tecnologica in Maremma, a caccia di idee

Si chiama AG TECH Call4Ideas 2017 ed è il primo concorso di idee dedicato all’agricoltura tecnologica. L’obiettivo è fornire un sostegno alle migliori startup del settore, così che si affaccino sul mercato e portino freschezza e novità al mondo agricolo. A lanciare la call sono il Polo tecnologico di Navacchio, Coldiretti Grosseto e BeeCo Farm, l’incubatore maremmano di aziende specializzato nell’agricoltura.
La call si chiude il 26 settembre. Per partecipare è necessario compilare un form e inviare una proposta. Il principale requisito richiesto è l’innovazione, per poter trasformare l’agricoltura maremmana e magari portarla ai vertici dell’agroinnovazione italiana. Il settore presenta infatti, a oggi, diversi problemi tra cui: l’asimmetria tra domanda e offerta, la sofisticazione dei bisogni, l’emergenza legata alle risorse, la necessità di una maggiore consapevolezza da parte del consumatore e di una rivoluzione digitale. Secondo l’Agfundernews.com in Italia gli investimenti in agricoltura digitale sono vicini allo zero e le startup

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