Haier, un web magazine al centro di una strategia integrata di content marketing sul vino

Il content marketing continua a fare proseliti tra i brand di successo. E in questo blog amiamo mettere in vetrina e raccontare le scelte di aziende che vanno in una certa direzione, quella che piace a noi di DAO Content, anche quando i progetti non li commissionano a noi… Come è il caso di una iniziativa di Haier, in cui ci siamo imbattuti abbastanza per caso, ma che ha subito catturato il nostro ‘disinteressato interesse’ di cultori e dispensatori di contenuti orientati alle performance. 

La nota multinazionale cinese di elettrodomestici ha infatti messo su, di recente, nel nostro paese un’articolata strategia digital multipiattaforma che punta forte sui contenuti di qualità, per raccontare l’universo vino alla sua platea di riferimento, a tutto beneficio a breve-medio termine – ne siamo certi – dei risultati di vendita delle sue cantinette a temperatura controllata.
Perno del progetto è Il Meglio in Cantina, un po’ sito un po’ webzine tematico, creato ad hoc da Haier per

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Il brand secondo Luca De Biase: una promessa da mantenere…

Cos’è un brand? Tante risposte possibili, una certezza: non è solo un prodotto o un servizio. Un marchio è una e molte storie, un sistema di valori, una filosofia, una visione, un percorso, un dialogo continuo con i consumatori e col mercato…
… Ma sopratutto una promessa da mantenere…
In che senso? Lo spiega da par suo Luca De Biase in questo post, pubblicato recentemente sul suo seguitissimo blog, per rispondere a un panel sull’argomento organizzato al Festival del Giornalismo, conclusosi il 15 aprile scorso a Perugia. De Biase parla di innovatori, individuandoli in coloro che hanno compreso l’importanza del content marketing di qualità, ovvero di stare sul mercato creando cultura e informazione puntando su contenuti non qualsiasi ma di valore, con un respiro ampio, senza aspettarsi risultati immediati. Chi ha capito tutto questo e lavora in questo senso è sulla buona strada per offrire un futuro radioso al proprio brand…
 
 
 
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Inbound marketing, in quanto tempo si vedono i risultati?

Quando affermiamo che l’inbound marketing funziona, è perché lo dicono i fatti. Il marketing per sua natura si basa su analisi e obiettivi misurabili, non su congetture. Quindi la domanda da porsi semmai è:
quanto tempo è necessario affinché funzioni e porti ai risultati attesi?

Si tratta di una domanda complicata, con una risposta articolata ma comprensibile. Il digital marketing in generale, soprattutto se focalizzato sulla generazione di lead, richiede risorse significative, di conseguenza i marketer vogliono vedere un ritorno significativo sull’investimento. Ma proviamo a rispondere alla domanda.

Dipende molto dal punto di partenza
Un’azienda con 300 follower su tutte le piattaforme social non beneficerà quasi certamente di un impulso immediato alla sua attività, anche potendo contare sulla migliore delle strategie digital. C’è da aspettarsi invece che un business con 10.000 fan e una presenza sui social media consolidata vedrà probabilmente una crescita più immediata, in virtù proprio di questa base di partenza privilegiata.
La forza dell’inbound marketing però sta proprio nel

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Nuovo DAO News, veste grafica aggiornata e soluzioni evolute per l’editoria digitale

Look accattivante, esperienza utente migliorata e offerta di servizi per l’editoria affinata ed ampliata: Dao News cambia e rilancia in questo inizio 2018, con l’obiettivo di confermarsi ancora una volta opzione credibile e partner affidabile per i player del publishing digitale del panorama nazionale e internazionale. Il sito, rinnovato nei contenuti e nella grafica, va […]
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Nuovo DAO News, veste grafica aggiornata e soluzioni evolute per l’editoria digitale

Look accattivante, esperienza utente migliorata e offerta di servizi per l’editoria affinata ed ampliata: Dao News cambia e rilancia in questo inizio 2018, con l’obiettivo di confermarsi ancora una volta opzione credibile e partner affidabile per i player del publishing digitale del panorama nazionale e internazionale. Il sito, rinnovato nei contenuti e nella grafica, va […]
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Food content marketing: 3 suggerimenti per i brand alimentari

“Non si sa di nessuno che sia riuscito a sedurre con ciò che aveva offerto da mangiare, ma esiste un lungo elenco di coloro che hanno sedotto spiegando quello che si stava per mangiare”
(Manuel Vàzquez Montalbàn – scrittore e gastronomo spagnolo)
 
E molto più lungo e in continuo aggiornamento – ci permettiamo di aggiungere noi – è l’elenco di coloro che cercano informazioni sul cibo in rete.
Insomma, il nostro ‘appetito’ – tanto per stare sul pezzo – per i contenuti legati all’alimentazione è più grande che mai: video-ricette, recensioni, tutorial culinari, rivisitazioni originali di piatti tradizionali, creati spesso dagli utenti stessi, spopolano sul web. E anche i grandi marchi del food, a partire da quelli USA che hanno iniziato da diverso tempo, stanno facendo ampio ricorso a questo tipo di contenuti.

Ad avviare questa tendenza negli Stati Uniti e a stimolare sempre più l’interesse degli utenti hanno contribuito in maniera decisiva i video gourmet altamente professionali che il canale BuzzFeed’s Taste ha cominciato

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A cosa destinare la gran parte del budget a disposizione per il marketing?

Tra le risposte possibili alla domanda posta nel titolo ce n’è una che supera ormai le altre per distacco: ai contenuti di valore. A dirlo sono i dati di tutte le ultime rilevazioni sul tema. La creazione di contenuti è diventato negli ultimi anni di gran lunga l’obiettivo principale per chi si occupa professionalmente di strategie di marketing in tutto il mondo.

Dall’ultima ricerca eseguita dall’agenzia internazionale di marketing e comunicazione, Cognito, risulta, ad esempio, che il 61% dei 165 marketing leader intervistati ha indicato il content marketing come l’area in cui sarà investita la parte più cospicua del budget 2018. E ciò è probabilmente diretta conseguenza dell’insoddisfazione che era venua fuori nel sondaggio precedente, in cui solo il 18% degli intervistati si era dichiarato contento della qualità dei contenuti su cui aveva potuto contare.

Come provare ad affrontare il cambiamento
Le relazioni con gli investitori (71%) e gli affari pubblici (69%) sono, a detta degli

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Meglio postare in un blog o pubblicare su Facebook per un brand?

Aggiornare una pagina business di Facebook e curare un blog aziendale, a prima vista, sono cose molto diverse. Le aziende possono avere successo facendo solo l’una o anche l’altra cosa, ma la maggior parte di loro si afferma e resta in alto facendole entrambe. Tuttavia, la domanda del titolo resta in piedi. Cerchiamo di non lasciarla inevasa spiegando e argomentando il più possibile perché secondo noi al blog, se hai un’azienda, non puoi proprio rinunciare, anche se puoi contare su una pagina Facebook di successo.

Pubblicazione su un blog
La modalità di default del web marketing di un brand è il blog. Non è in discussione. Esistono migliaia di case study e ricerche che spiegano il perché le marche hanno bisogno di un blog. Certo, è possibile crescere e farsi conoscere iniziando da una pagina Facebook, ma poi arriva la necessità di uno spazio comunicativo proprio per consolidarsi e coltivare al meglio la propria audience.
Un blog è

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Che cosa significa il nuovo algoritmo di Facebook per il digital marketing

Ha fatto molto discutere nel mondo del digital marketing il recente annuncio di Zuckerberg di un nuovo algoritmo di Facebook che privilegerà i post degli amici rispetto a quelli delle pagine di business e informazione. Appare evidente che si tratti di un passo deciso verso il pay-to-play, cioè non solo un modo di dare maggiore visibilità ai contenuti migliori, quelli più ‘sociali’ per intenderci, e che generano più interazioni, ma una strategia volta a forzare le pagine editoriali e dei brand a investire più denaro in cambio di maggiore visibilità.

Per gli utenti è probabilmente una buona cosa vedere gli aggiornamenti degli amici prima di tutto il resto. Il nuovo algoritmo di Facebook dunque non è da ritenersi universalmente negativo. Di certo pone un problema ai marketer e in generale a chiunque voglia continuare a promuovere il proprio business sul più grande e generalista dei social network. Che poi è anche quello che offre possibilità incredibili dal

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Influencer marketing: 5 trend da conoscere e qualche dritta per il 2018

L’influencer marketing è sempre più popolare nel mondo e, tra nuovi trend, qualche conferma e alcune insidie per i marketer meno avveduti, continuerà a crescere anche nel 2018.
Le ragioni di questo successo sono molteplici, ma le principali sono certamente la versatilità delle campagne (questo tipo di marketing funziona per ogni azienda in qualunque settore) e la natura non invasiva dei messaggi.
Ecco cosa aspettarsi nel corso del prossimo anno a livello di nuove tendenze. Adeguarsi in fretta e con qualche accorgimento può fare la differenza per una strategia vincente di influencer marketing.

1. Salirà la domanda e con essa i costi
Gli influencer sono sempre più richiesti per le campagne promozionali dei brand sui social media. E una maggiore domanda di ‘personalità influenti’ non potrà che far aumentare il valore dei loro servizi.
Mentre finora, molti influencer si accontentavano di ricevere da parte dei committenti campioni gratuiti o qualche altra forma di remunerazione (come servizi o viaggi), nel

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Il Digital Manager, professionista emblematico di questo momento storico. La parola a Raffaele Belli

L’ambito digital, oggi come oggi, non è più un bacino in cui tentare la fortuna: gli italiani online aumentano, di anno in anno, in maniera esponenziale e di conseguenza anche gli investimenti in pubblicità su web. La rete è quindi un mercato a sé , con le sue logiche e le sue strategie.
Ecco, allora, farsi strada la figura del Digital Manager, professionista che – grazie al suo lavoro – riesce a guidare la crescita del business aziendale trasformandone la strategia. E lo fa sfruttando il potenziale delle nuove tecnologie digitali, così da raggiungere il target dell’azienda esattamente nel luogo in cui trascorre buona parte del proprio tempo, ovvero online.
Il Digital Manager, perciò, unisce forti capacità manageriali a conoscenze specifiche delle tecnologie e degli strumenti digitali.
Abbiamo chiesto a Raffaele Belli, giovane Digital Manager che da circa 10 anni lavora per cercare nuove soluzioni strategiche nel digitale, di raccontarci la sua esperienza

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