Content marketing come “intrattenimento”, è vero che non paga?

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Quante pagine segui sui social perché semplicemente ti fanno ridere o ti emozionano con i loro contenuti?
Immagino un bel po’…
Bene, oggi ti svelo i molti modi in cui si può guadagnare da questo tipo di strategia

Oggi parliamo di Content marketing d’intrattenimento, e delle sue diverse applicazioni.

La nostra bacheca Facebook, o il nostro feed di Istagram sono spesso invasi da quelli che i sociologi hanno definito meme e che poi hanno preso le strade più diverse e disparate per arrivare sempre più lontano.
Dai semplici meme infatti, si sono messe in atto una serie di strategie di guadagno, affatto indifferenti in termini di introiti; oggi voglio esaminarne qualcuna insieme a te, non si sa mai che riflettendo su questo argomento non ti venga in mente qualche buona idea di guadagno.

Partiamo innanzitutto dalla base.

Cos’è un “Meme”?

Iniziamo con il dire che è bene fare una differenza tra Meme come concetto legato alla sociologia che si definisce:

Singolo elemento di una cultura o di un sistema di comportamento, replicabile e trasmissibile per imitazione da un individuo a un altro o da uno strumento di comunicazione ed espressione a un altro (giornale, libro, pellicola cinematografica, sito internet, ecc.).

e che poi trova una declinazione nella sua versione digitale:

I memi digitali sono contenuti virali in grado di monopolizzare l’attenzione degli utenti sul web.  diffuso attraverso i meccanismi delle nuove tecnologie e dei nuovi prodotti, hashtag, Facebook, blog, email, YouTube, usato a volte per fare pubblicità commerciale

da enciclopedia Treccani

Ecco! La parola chiave, nonché carta vincente di questo tipo di comunicazione è “a volte”.
Questo ci fa capire immediatamente che il concetto alla base di questo tipo di strategia di marketing, che riesce ad essere invasivo senza risultarlo, è quello di sfruttare l’intrattenimento come chiave d’accesso non solo alla memoria, ma anche al cuore del potenziale acquirente in maniera efficace e per nulla molesta.

E come ci si guadagna da questa strategia, mi chiederai?

I modi sono diversi, e suscettibili a molte variabili, di cui provo a farti una brevissima panoramica.

Reputation online per i brand più noti

Nel caso di un brand molto noto come ad esempio Nutella, i meme servono a fare reputation ossia a rinfrescare continuamente nella memoria il marchio (in maniera conscia e inconscia).

Esistono poi delle combo vincenti, come ad esempio quella di Nutella e GOT che valgono più di diecimila interazioni.

Aggregatori di contenuti virali

Esiste poi il caso dei portali, alcuni settoriali , altri contenitori sempre più  generici e con un target sempre più vasto (seppur meno fedele/interessato), i quali guadagnano sia con i pay per click sugli articoli di questi blog, ossia si dà uno spazio pubblicitario (banner o altro) all’interno dell’articolo e si riceve una somma per ogni click ottenuto, sia anche con la promozione diretta attraverso un contenuto promozionale con un link/tag all’azienda (pagante).

Questa strategia si chiama influencer marketing, e ti prometto che presto faremo un articolo dedicato esclusivamente a questo perché è un argomento molto molto vasto, non esauribile in questo articolo.

Merchandising

Come fanno a guadagnare alcune pagine che sono nate veramente “dal niente” (oltre a ciò che abbiamo detto precedentemente)?  Non ci crederai, ma lo fanno creando un pubblico vasto (vastissimo) attraverso i meme, e fidelizzandolo al punto tale da crearsi dei potenziali acquirenti del loro merchandising.

Ci sono diversi casi di pagine popolari che creano magliette, tazze, poster e quant’altro con i loro meme più famosi.

Queste sono solo alcune delle strategie che si possono mettere in atto per guadagnare online dal content d’intrattenimento, che come vedi sono dei veri e propri piani d’azione nati da un’intuizione sia delle piattaforme che degli utenti.

Che ne pensi? Hai già un’idea su come guadagnare online dal content d’intrattenimento?

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Startup: come si passa da un’idea a un business

Una startup è, prima di tutto, un’idea di successo.
Nel 2016 gli investimenti in capitale equity nelle startup hi-tech nel nostro Paese sono ammontati a 182 milioni di euro con un aumento del 24% rispetto al 2015. Questi dati li ha forniti Antonio Ghezzi, Direttore dell’Osservatorio Startup Hi-tech del Politecnico di Milano.
Nello stesso 2015 il fatturato complessivo delle startup finanziate in Italia ha raggiunto i 247 milioni di euro nel 2015.
Le startup, dunque, non sono solo un bel sogno, ma generano utili e rappresentano una risorsa importante sia per l’economia che per il mercato del lavoro.
Ogni startup, è noto, nasce un’idea che si origina, a sua volta, dall’osservazione delle persone, o dalla volontà di risolvere un problema, di creare una nuova esigenza commerciale.
Ma come si passa da un’ idea a un business?
Innanzitutto occorre valutare l’idea stessa. Questo è il passaggio più difficile perché richiede di osservare il proprio progetto dall’esterno, pesandone

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Digitalmeet, torna il festival italiano del digitale

Torna Digitalmeet, l’evento più importante d’Italia dedicato al digitale. Dopo l’edizione 2016 in Emilia Romagna, quest’anno si riparte dal nord, per poi toccare anche il centro e il sud.
L’evento
Fino al 24 ottobre ci saranno oltre 140 eventi a ingresso libero e 300 speaker da seguire. Il programma, realizzato da Fondazione Comunica e Talent Garden Padova, è molto variegato e abbraccia temi diversi. Lo slogan è: “Scopri, usa, crea, sogna”. L’invito è rivolto a imprese, istituzioni, cittadini, esperti e appassionati.
Tra gli appuntamenti da non perdere:
martedì 24 l’incontro con Federico Faggin, il fisico italiano che ha inventato il microprocessore e nel 2010 ha ricevuto la Medaglia d’oro all’Innovazione da Barack Obama. A Padova Faggin descriverà la storia, l’esperienza e le lezioni di vita imparate nella sua carriera di ricercatore, inventore, ingegnere e imprenditore in Silicon Valley, dove vive dal 1968.
lunedì 23 l’azienda Vallevecchia, con sede a Caorle (VE), aprirà le sue porte per

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Malta: la nuova meta ideale per le startup europee

C’è una nuova destinazione a cui guardare per le startup europee: Malta. L’isola negli ultimi 15 anni ha infatti compiuto un salto di qualità significativo nello sviluppo delle startup, degli acceleratori e degli incubatori, arrivando a poter competere con città come Londra o Berlino. Una condizione nuova e anche inaspettata per la piccola isola, che è il risultato di una serie di motivi.
I motivi dietro il risultato
L’isola è riuscita negli ultimi anni a costruire un sistema di e-government tra i più funzionali in Europa e conseguentemente un’ottima infrastruttura di Information Communication Technology, supportata da una forza lavoro dotata delle giuste competenze tecniche. Inoltre la presenza di entità che si propongono di aiutare e supportare le startup costituisce un ulteriore punto a favore. Il report annuale “Global Startup Ecosystem” classifica l’isola addirittura come uno degli ambienti più stimolanti. Di fatti il 62% delle startup fondate a Malta raggiungono il mercato internazionale

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