Industria 4.0: che cos’è e quali scenari porta con sé

Industria 4.0 o quarta rivoluzione industriale: anche l’Italia è coinvolta sempre più in questo grande cambiamento economico e sociale, ma che cosa si intende di preciso con questo termine e quali sono gli scenari futuri?
Che cos’è Industria 4.0
Si tratta innanzitutto di un segmento di mercato la cui caratteristica principale è l’unione tra sistemi fisici e digitali, analisi complesse attraverso Big Data e adattamenti real-time. Ancora, si tratta di utilizzo di macchinari connessi al web, analisi delle informazioni ricavate dalla rete e possibilità di una gestione più flessibile del ciclo produttivo. E’ un pezzo di mercato in crescita costante, che strizza l’occhio al futuro e alle cosiddette tecnologie abilitanti: dalle stampanti 3D ai robot, dalla gestione di dati in cloud all’analisi dei dati per rilevare debolezze e punti di forza della produzione.
Pare che il termine sia stato coniato in Germania (Industrie 4.0) durante l’Hannover Messe, la fiera delle tecnologie industriali, e

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Malta: la nuova meta ideale per le startup europee

C’è una nuova destinazione a cui guardare per le startup europee: Malta. L’isola negli ultimi 15 anni ha infatti compiuto un salto di qualità significativo nello sviluppo delle startup, degli acceleratori e degli incubatori, arrivando a poter competere con città come Londra o Berlino. Una condizione nuova e anche inaspettata per la piccola isola, che è il risultato di una serie di motivi.
I motivi dietro il risultato
L’isola è riuscita negli ultimi anni a costruire un sistema di e-government tra i più funzionali in Europa e conseguentemente un’ottima infrastruttura di Information Communication Technology, supportata da una forza lavoro dotata delle giuste competenze tecniche. Inoltre la presenza di entità che si propongono di aiutare e supportare le startup costituisce un ulteriore punto a favore. Il report annuale “Global Startup Ecosystem” classifica l’isola addirittura come uno degli ambienti più stimolanti. Di fatti il 62% delle startup fondate a Malta raggiungono il mercato internazionale

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A Lisbona un nuovo hub creativo per startup

Dopo Parigi, anche Lisbona avrà un suo hub creativo e si chiamerà Hub Criativo do Beato. 100mila metri quadrati che si mettono in concorrenza con i 35mila del francese Station F.
 
Come sarà l’hub creativo portoghese
Il complesso è ancora in costruzione e sorgerà all’interno di una vecchia struttura militare. Entro il 2018 dovrebbe concludersi la prima parte di lavori. Venti edifici sono stati affittati dal Comune di Lisbona per 50 anni, a 7 milioni di euro. Anche se i lavori non sono finiti, alcune collaborazioni sono già nate: una con Mercedes e l’altra con Factory Berlin, la fabbrica per startup tedesca, la quale aiuterà l’hub creativo portoghese nello scouting dei progetti.

Hub Criativo do Beato nasce con l’obiettivo di trovare partner per attrarre imprese innovative. I settori strategici possono essere riassunti nei seguenti:
Industrie creative (cinema, multimedia, fashion, musica, design, advertising)
Innovazione e conoscenza (ricerche, centri di sviluppo, spazi di open innovation)
Imprenditoria (incubatori, coworking,

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Station F, ecco l’incubatore di startup più grande del mondo

Si chiama Station F, si trova a Parigi ed è l’incubatore di startup più grande del mondo. Inaugurato lo scorso 29 giugno, vanta già diversi record: tremila postazioni per startupper, un auditorium da 370 posti, 60 sale riunioni, un fablab e persino un campo da tennis sul tetto. E’ grande 34mila metri quadrati ed è stato ricavato nella Halle Freyssinet, un ex deposito ferroviario nella zona est di Parigi.

Come funziona Station F
Al momento i programmi di accelerazione sono 21, di cui 10 destinati a progetti internazionali. Ogni gruppo coinvolto nella realizzazione di Station F ha prodotto un programma proprio. Per esempio c’è chi come Start-Up Garage, finanziato da Facebook, occupa 80 postazioni e lavorerà sull’utilizzo dei dati nei settori della salute, dell’educazione e dei trasporti. Il programma Microsoft si occuperà invece dell’intelligenza artificiale. Anche l’HEC, la storica école di business parigina, ha deciso di aderire a questo grande progetto e

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