Ottobre 2017, torna il Mashable Social Media Day

Il Mashable Social Media Day quest’anno si trasforma. L’appuntamento è per il 19, 20 e 21 ottobre sempre a Milano, ma con diverse novità.
L’evento, che è uno dei più importanti al mondo del settore, si unisce ai Digital Innovation Days, offrendo così ai partecipanti un’esperienza formativa più completa. Il focus non è più solo sui social media, ma si abbracciano tutti i temi più caldi legati all’innovazione e al digital marketing. Altri focus riguarderanno i trend attuali, come l’Intelligenza Artificiale, la Realtà Virtuale, i droni, i chatbot. Le parole d’ordine saranno creatività, risultati e originalità.
Un’altra novità riguarda l’aspetto internazionale dell’evento, quest’anno particolarmente accattivante. Come racconta infatti la fondatrice di Mashable Social Media Day Italy, Eleonora Rocca, saranno presenti relatori di alto livello: Virginia Salas Castillo, una delle più famose Snapchatter, attualmente al lavoro per lanciare il canale Snapchat della BBC, Giulia Greco, italiana che lavora in Canada per Shopify, Kip

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Station F, ecco l’incubatore di startup più grande del mondo

Si chiama Station F, si trova a Parigi ed è l’incubatore di startup più grande del mondo. Inaugurato lo scorso 29 giugno, vanta già diversi record: tremila postazioni per startupper, un auditorium da 370 posti, 60 sale riunioni, un fablab e persino un campo da tennis sul tetto. E’ grande 34mila metri quadrati ed è stato ricavato nella Halle Freyssinet, un ex deposito ferroviario nella zona est di Parigi.

Come funziona Station F
Al momento i programmi di accelerazione sono 21, di cui 10 destinati a progetti internazionali. Ogni gruppo coinvolto nella realizzazione di Station F ha prodotto un programma proprio. Per esempio c’è chi come Start-Up Garage, finanziato da Facebook, occupa 80 postazioni e lavorerà sull’utilizzo dei dati nei settori della salute, dell’educazione e dei trasporti. Il programma Microsoft si occuperà invece dell’intelligenza artificiale. Anche l’HEC, la storica école di business parigina, ha deciso di aderire a questo grande progetto e

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Competenze digitali 4.0: realtà aumentata e stampa 3D

Quali sono le competenze digitali più richieste oggi dall’industria 4.0? Ce lo svela un sondaggio condotto da Aster, società della regione Emilia Romagna per l’innovazione e la ricerca sociale.
Realtà aumentata, stampa 3D, robotica guidano la classifica seguite dall’intelligenza artificiale, i social media, l’internet of things; per l’industria agroalimentare un’altra competenze tecnica molto importante è la gestione dei big data.
Il sondaggio è stato realizzato a margine dell’edizione appena conclusa di R2B, il salone internazionale dell’innovazione e della ricerca industriale organizzato da Aster insieme alla regione e a Bologna Fiere. Sono state intervistate imprese, startup, enti di formazione, laboratori di ricerca e associazioni di categoria. Aster ha lavorato in collaborazione con i ricercatori del dipartimento di Psicologia dell’università di Bologna e con Unveil Consulting, spin-off accreditato dell’università bolognese.

Dal sondaggio sono emerse inoltre le competenze trasversali ritenute fondamentali nel settore digitale: il pensiero logico-computazionale, indispensabile per la risoluzione dei problemi, il pensiero laterale

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Toscana: 33milioni per gli investimenti delle imprese

Per il triennio 2017-2019 la regione Toscana mette a disposizione quasi 33 milioni di euro per promuovere gli investimenti delle imprese. Si tratta di una dotazione complessiva sotto forma di microcredito e fondo rotativo e i destinatari sono sia i liberi professionisti, sia le MPMI che lavorano nei settori industriale manifatturiero, nell’artigianato, nel turismo, nel terziario e in campo culturale. In particolare, sono stati stanziati 22,8 milioni di euro per il fondo rotativo e 10 per il microcredito.
Obiettivi
Lo scopo principale della manovra è sostenere e incrementare gli investimenti delle imprese in macchinari, impianti e beni intangibili, in linea con la strategia di specializzazione intelligente per la Toscana (RIS 3). In secondo luogo, l’azione è importante anche per incentivare gli investimenti indirizzati alla strategia nazionale e regionale di Industria 4.0.  L’intervento è quindi orientato a un rilancio complessivo del sistema produttivo toscano, con un’attenzione speciale verso le realtà più piccole, che

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Exit e opportunità di innovare

E’ da un po’ di tempo che mi confronto con il tema delle “exit” in ambito startup. E’ un tema che, a mio modo di vedere, necessità di una serie di riflessioni. In particolare sul ruolo delle exit nel processo di innovazione delle aziende italiane.

In poco meno di 15 giorni ho ascoltato due interventi molto interessanti che in maniera differente trattavano il tema dell’innovazione

Parto dall’ultimo intervento, quello del Professor Franco Mosconi (docente di Economia Industriale all’Università di Parma) al Meeting Nazionale Federmanager Giovani. Trattando delle tema dell’innovazione nelle aziende italiane medio-grandi sostiene giustamente che le aziende devono compiere un processo diviso in due step:

  1. l’azienda si deve dotare di un management molto attento all’innovazione e all’industria 4.0 (anche se come dicono i dati, in Italia gli imprenditori hanno spesso “difficoltà” a dotarsi di un management a differenza di quello che succede ad esempio in Germania)
  2. l’azienda deve investire molto per spingere sulla formazione, sui processi, sulla ricerca e sviluppo in modo tale che l’innovazione arrivi dall’interno dell’azienda stessa

Il primo intervento invece è stato quello di Mario Mariani, ex AD di Tiscali e partner del fondo United Ventures (fondo che investe in startup ad alta scalabilità), al Convegno “Industry 4.0: Implication for Management” organizzato da AMMISA presso la Scuola Superiore Sant’Anna a Pisa. Parlando del tema delle startup e delle exit ha sostenuto quanto sia importante per una startup pensare ad una exit che non sia però necessariamente quella raccontata dallo storytelling della Silicon Valley, ad esempio una vendita miliardaria o una quotazione in borsa (anche perché la percentuale di casi di questo genere di exit è in diminuzione). A maggior ragione in un tessuto economico come quello italiano fatto per la maggior parte da aziende medie che hanno una forte necessità di innovare.

Moltissime startup creano innovazione, producono valore e generano talenti. Moltissime startup avrebbero bisogno di un partner industriale o di un investimento da parte di una media o grande azienda per supportare la crescita e permettere alla stessa startup di strutturarsi e continuare il processo di innovazione.

Ed è qua che le due tesi a mio modo di vedere si incontrano.

Va benissimo l’innovazione dall’interno dell’azienda ma penso che ci sia bisogno di un dialogo più frequente ed una relazione più stretta tra le aziende italiane e il mondo delle startup e dell’innovazione.

Questo richiede sicuramente la presenza di imprenditori e di manager molto attenti e aperti al confronto. Richiede in generale molta preparazione e competenza. Dall’altra parte ci vuole tanta attenzione nella selezione delle idee, dei progetti e dei team. E, nella fase di accompagnamento alla crescita della startup, si dovrebbe capire quali di queste realtà posso diventare una società quotata in borsa (rarissime) e quali di queste invece possono diventare parte di realtà più grosse portando valore umano, valore economico e valore in fatto di innovazione (tantissime).

Credo che questa possa essere una via per portare il mondo delle startup italiano verso un periodo nuovo e più felice. Un periodo fatto di concretezza e di creazione di valore.

Penso che allo stesso tempo questa via possa aiutare le piccole, medie e grandi aziende a fare innovazione, accompagnando il processo interno di ricerca e sviluppo.

Può essere un rapporto win-win grazie al quale tutti gli attori in gioco posso offrire valore e ottenere valore. Quindi perché non puntare convinti verso questa direzione?

Innovazione, all’IW16 quattro giorni tutti per lei

Innovazione. E’ la parola ‘magica’ dei nostri tempi. Tutti ne parlano. Alcuni ne abusano, svilendola. Altri, per fortuna, se ne occupano con cognizione e competenza, alimentandola e sostenendola. E’ certamente questo il caso dei protagonisti dell’Edison Innovation Week 2016, in programma da domani, 7 giugno, fino al 10, presso Palazzo Edison a Milano. Al centro della scena […]
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Partecipazione ‘appassionata’ all’Aperitivo Innovativo in DaoCampus

Secondo aperitivo tematico in DaoCampus, altro successo di pubblico. Stavolta era l’Aperitivo Innovativo, tema centrale, neanche a dirlo, l’innovazione in tutte le sue sfaccettature. E i partecipanti, oltre che parecchio preparati, sono apparsi da subito molto coinvolti e curiosi. Segno di una materia sentita davvero come essenziale per il futuro del nostro sistema economico. Le diverse visioni, dettate certamente dalle differenti storie professionali e personali, hanno contribuito ad arricchire la ‘narrazione’. Tutti i presenti, comunque, si sono trovati d’accordo nel ritenere che per il cambio di passo sia necessario un primo grande step innovativo, imprescindibile e decisivo, quello riguardante il cambiamento profondo della cultura imprenditoriale, manageriale e politica del Paese. Hai detto nulla! Verrebbe da dire…
L’ottimo Raffaello Torraco, moderatore e animatore della serata, non ha dovuto fare grandi sforzi per alimentare il dibattito. Separati gli astanti in due gruppi e fornite le prime indicazioni, ha lasciato che la serata e le parole facessero il loro corso, intervenendo solo di tanto in tanto

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