A caccia di competenze digitali? Ci pensa il cubo di Besourcer

Secondo un recente studio de Il Sole 24 Ore, i ragazzi italiani laureati sono pochi e molto spesso faticano a trovare lavoro perché formati secondo percorsi “non spendibili”. Tanti non sono adeguatamente preparati, specie quando si parla di competenze digitali, mentre una percentuale rilevante di giovani (67%) sbaglia a priori la scelta del corso universitario.
Il percorso di orientamento che precede l’iscrizione all’Università, perciò, diventa di fondamentale importanza per riuscire a indirizzare la propria carriera in maniera adeguata agli interessi ed ai talenti che si possiedono.
Ma non basta. La scarsa o inadeguata preparazione dei giovani laureati è un fenomeno che si ripercuote anche sulle aziende europee, che ormai da cinque anni a questa parte faticano non poco a trovare professionisti che possiedano le competenze digitali e tecniche richieste.
Se si pensa, invece, che dall’altra parte dell’oceano le grandi aziende tech creano ogni giorno hub di formazione per i propri dipendenti e hanno

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Industria 4.0: che cos’è e quali scenari porta con sé

Industria 4.0 o quarta rivoluzione industriale: anche l’Italia è coinvolta sempre più in questo grande cambiamento economico e sociale, ma che cosa si intende di preciso con questo termine e quali sono gli scenari futuri?
Che cos’è Industria 4.0
Si tratta innanzitutto di un segmento di mercato la cui caratteristica principale è l’unione tra sistemi fisici e digitali, analisi complesse attraverso Big Data e adattamenti real-time. Ancora, si tratta di utilizzo di macchinari connessi al web, analisi delle informazioni ricavate dalla rete e possibilità di una gestione più flessibile del ciclo produttivo. E’ un pezzo di mercato in crescita costante, che strizza l’occhio al futuro e alle cosiddette tecnologie abilitanti: dalle stampanti 3D ai robot, dalla gestione di dati in cloud all’analisi dei dati per rilevare debolezze e punti di forza della produzione.
Pare che il termine sia stato coniato in Germania (Industrie 4.0) durante l’Hannover Messe, la fiera delle tecnologie industriali, e

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Intelligenza artificiale: i lavori a prova di futuro

Una recente ricerca di Accenture svela quali le nuove figure lavorative che nasceranno grazie all’intelligenza artificiale. I nuovi lavori a prova di futuro insomma. Non si tratta di ruoli che sostituiscono i lavori precedenti, ma di mansioni «nuove e che richiedono abilità e formazione senza precedenti». Magari si tratta di figure che al momento non esistono, ma che potrebbero diffondersi a ritmo sempre più intenso. Il cuore di questa trasformazione saranno gli algoritmi, i procedimenti automatici, ma anche competenze legate al controllo di azioni e messaggi veicolati dalle tecnologie.
I 3 principali settori del futuro

I Trainers
Sono coloro che saranno chiamati a istruire gli algoritmi su come eseguire i propri compiti, spingendosi oltre la meccanicità delle funzioni di base. Ecco quindi che le imprese potranno aver bisogno di specialisti in grado di far capire ai bot le sfumature e il significato non letterale delle frasi o insegnare alle macchine a imitare i comportamenti dei

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Malta: la nuova meta ideale per le startup europee

C’è una nuova destinazione a cui guardare per le startup europee: Malta. L’isola negli ultimi 15 anni ha infatti compiuto un salto di qualità significativo nello sviluppo delle startup, degli acceleratori e degli incubatori, arrivando a poter competere con città come Londra o Berlino. Una condizione nuova e anche inaspettata per la piccola isola, che è il risultato di una serie di motivi.
I motivi dietro il risultato
L’isola è riuscita negli ultimi anni a costruire un sistema di e-government tra i più funzionali in Europa e conseguentemente un’ottima infrastruttura di Information Communication Technology, supportata da una forza lavoro dotata delle giuste competenze tecniche. Inoltre la presenza di entità che si propongono di aiutare e supportare le startup costituisce un ulteriore punto a favore. Il report annuale “Global Startup Ecosystem” classifica l’isola addirittura come uno degli ambienti più stimolanti. Di fatti il 62% delle startup fondate a Malta raggiungono il mercato internazionale

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Come costruire una startup: 5 dritte per riuscirci

Oggi vogliamo provare a rispondere alla domanda “come costruire una startup?” e offrire qualche consiglio a chi vuole buttarsi nell’avventura di aprire un’impresa propria. Sempre più numerosi sono infatti i ragazzi giovani – ma anche i professionisti – che decidono di puntare su se stessi e sulle proprie idee.
1. Rimboccarsi le maniche
Sembrerà scontato, ma darsi da fare è il punto di partenza. Così come succede in tutti gli altri ambiti lavorativi, anche le startup hanno bisogno di persone che si rimbocchino le maniche.
2. Il team
Solitamente le startup nascono da un piccolo gruppo di 2 o 3 persone, ma è fondamentale saperle scegliere bene. L’ideale sarebbe avere qualcuno già con un po’ di esperienza alle spalle, da unire all’entusiasmo e all’energia di chi invece è alle prime armi.
3. Costituire l’impresa
Così come ogni impresa, anche una startup deve seguire le regole imposte dall’ordinamento italiano: scegliere una forma giuridica, costituire una società, aprire

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Toscana: 33milioni per gli investimenti delle imprese

Per il triennio 2017-2019 la regione Toscana mette a disposizione quasi 33 milioni di euro per promuovere gli investimenti delle imprese. Si tratta di una dotazione complessiva sotto forma di microcredito e fondo rotativo e i destinatari sono sia i liberi professionisti, sia le MPMI che lavorano nei settori industriale manifatturiero, nell’artigianato, nel turismo, nel terziario e in campo culturale. In particolare, sono stati stanziati 22,8 milioni di euro per il fondo rotativo e 10 per il microcredito.
Obiettivi
Lo scopo principale della manovra è sostenere e incrementare gli investimenti delle imprese in macchinari, impianti e beni intangibili, in linea con la strategia di specializzazione intelligente per la Toscana (RIS 3). In secondo luogo, l’azione è importante anche per incentivare gli investimenti indirizzati alla strategia nazionale e regionale di Industria 4.0.  L’intervento è quindi orientato a un rilancio complessivo del sistema produttivo toscano, con un’attenzione speciale verso le realtà più piccole, che

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Arriva il welfare per le partite Iva: le principali novità 2017

Il Jobs Act per i lavoratori autonomi diventa finalmente operativo e numerose sono le novità previste per le Partite Iva. L’obiettivo della legge 81/2017, approvata il 10 maggio scorso, è quello di dare maggiore tutele a freelance e professionisti sotto diversi punti di vista.
Partite IVA e malattia
Dal 14 giugno 2017 per i lavoratori autonomi iscritti alla gestione separata la malattia domiciliare diventa equivalente alla degenza ospedaliera se si tratta di una conseguenza di patologie oncologiche, croniche o degenerative, che portano all’inabilità lavorativa temporanea del 100%. L’indennità raddoppia e ottiene una durata massima di 180 giorni. Inoltre, in presenza di malattia o infortunio che impediscono di lavorare per più di 60 giorni, il versamento dei contributi e dei premi assicurativi verrà sospeso fino alla durata massima di 2 anni.
Partite IVA e bandi pubblici
 La sfida della nuova legge è di allargare le occasioni professionali. In particolare, la pubblica amministrazione promuove la partecipazione delle

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