Un tramonto a metà

Negli ultimi mesi sono successe tante cose e sono cambiate tante situazioni lavorative attorno a me.

Da anni ormai (quasi 8 anni) mi dedico ad una azienda che ho contribuito a fondare dal nulla, un’azienda che è passata per lo status di “startup innovativa” e che ha lavorato in ambito digitale per sviluppare una piattaforma che potesse risolvere anche una piccola parte dei problemi che affliggono l’editoria digitale e l’informazione.

Anni e anni di ricerca e sviluppo, dove le parole più utilizzate in ufficio e i temi quotidiani erano:

  • qualità dell’informazione e metodo per una informazione di qualità
  • giusta remunerazione dei content producer
  • fake news (già qualche anno prima che le chiamassero così)
  • modelli di business sostenibili per gli editori
  • piattaforme editoriali avanzate
  • contenuti per la promozione del brand di un’azienda (quando la parola content marketing in Italia si sentiva pronunciare giusto da un ristrettissimo gruppo di esperti)
  • blockchain e diritti d’autore
  • algoritmi di analisi dei contenuti

Anni di lavoro in qualche modo sostenuti da pochissimi finanziamenti (ci sarebbe da aprire una sezione a parte per raccontare l’esperienza diretta fatta per cercare finanziamenti e supporti per un progetto simile in Italia) e da tanto impegno e tantissima disponibilità da parte dei ragazzi del team che hanno sopportato le sorti altalenanti di una startup e hanno lavorato anche in condizioni difficili pur di fatturare (anche lavori non esattamente in target con l’obiettivo) e sostenere l’azienda.

Quasi due anni fa avevamo capito che il nostro target non erano gli editori ma le aziende e i brand: le aziende hanno molto budget per il marketing e non hanno la possibilità di prodursi i contenuti in casa nonostante abbiano una grande necessità di produrre contenuti per essere presenti nel “mondo digitale”. Esattamente l’opposto degli editori: poco budget, produzione interna e visibilità già in parte acquisita.

Gli editori a questo punto da clienti sono diventati fornitori. E le aziende i nostri clienti. In mezzo una piattaforma che gestiva le dinamiche di questo “scambio di contenuti e visibilità” ottimizzando le performance. Obiettivo della startup quasi raggiunto:

  • le aziende possono promuoversi in maniera facile con i contenuti ottenendo grandi performance
  • gli editori hanno una possibile nuova linea di business sfruttando la visibilità e la capacità produttiva già in possesso
  • i content producer possono lavorare di più e con una remunerazione migliore rispetto alle piattaforme e alle soluzioni esistenti

Obiettivo QUASI raggiunto appunto, raggiunto in teoria e in parte in pratica. Ma non completamente.

L’azienda aveva bisogno di rifinanziamento e sviluppo commerciale. Nel tempo si sono avvicinati tanti interlocutori, alcuni molto concreti e altri molto vaghi. ma per un motivo o per un altro non si è riusciti a concludere nei tempi giusti l’operazione di rifinanziamento. E le cose hanno iniziato a precipitare.

L’unica soluzione era quella di chiudere l’azienda.

Tra parentesi: anche riguardo alla chiusura/liquidazione/fallimento/trasformazione di un’azienda in Italia potremmo scrivere chilometri di commenti, riflessioni, esperienze, leggi, pareri, etc. Si potrebbe scrivere tutto e il contrario di tutto e andrebbe bene lo stesso. Ma penso che di queste cose ne parlerò prossimamente in questo blog.

Alcuni insegnamenti:

  • alcune decisioni vanno prese subito anche se drastiche
  • l’esecuzione è fondamentale, banale ma è così
  • l’attività per cercare finanziamenti per una startup in Italia è essa stessa una startup
  • il fallimento è un modo per capire cosa NON si deve/può fare… e per imparare

La prossima fase sarà quella di recuperare tutto il buono che si è fatto in questi anni, riunire un po’ le forze e grazie a questa base ripartire con una nuova impresa, che si occupi in maniera specifica di content marketing e di contenuti digitali. In qualche modo siamo “arrivati troppo presto”, infatti solo ora si sta aprendo il mercato italiano del content marketing, ma dall’altra parte l’essere arrivati in anticipo ci permette di essere in questa fase pronti al mercato e molto competenti in materia.

L’azienda, dopo 8 anni di lavoro e dopo ancora un lungo periodo di burocrazia che l’aspetta, chiuderà e questo progetto tramonterà.

Ma sarà solo un tramonto a metà.

 

Italian Angels for Growth compie 10 anni e raggiunge i 20 milioni investiti

Il più grande network italiano di business angel ha raggiunto nel 2017 i dieci anni di attività: si tratta di Italian Angels for Growth (IAG) che, dal bilancio del decennio, risulta avere investito più di 20 milioni di euro, riuscendo a finanziare e sostenere 40 startup.
Le idee d’impresa esaminate, durante questo periodo, sono state 3.500 e gli startupper incontrati dai soci di IAG più di 800. Tra questi, dopo attenta valutazione, sono state poi selezionate le 40 startup effettivamente finanziate, che hanno avuto la capacità di attirare altri investitori terzi, riuscendo a mobilitare un ulteriore afflusso di capitali che ha toccato – nel complesso – i 60 milioni di euro.
Gli ambiti nei quali Italian Angels for Growth ha individuato le startup da finanziare sono il settore medicale (28% diagnostica e l’11% devices), il mobile (19%), l’e-commerce (17%).
L’associazione conta attualmente 150 soci provenienti da posizioni di vertice del mondo imprenditoriale, finanziario,

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Oval Money e Satispay si impegnano per lo sviluppo

Le startup fintech vanno alla grande: nuovi metodi di pagamento, più sicuri sistemi di risparmio, soluzioni pratiche e di valore per chi ha un occhio attento al proprio portafogli.
Una delle startup del settore più in vista del momento è sicuramente Satispay, una app gratuita che, installata su iOS, Android o Windows Phone, permette di pagare comodamente tramite il proprio smartphone senza costi aggiuntivi.
Ebbene, proprio Satispay ha risposto alla chiamata alla solidarietà di Oval Money, altra startup fintech, che grazie ad un’app aiuta a tenere il controllo delle spese, risparmiare e accumulare denaro.
Il progetto a favore di Action Aid
Proprio grazie a Oval Money e Action Aid i clienti delle due giovanissime realtà dall’11 al 31 dicembre potranno fare una donazione ad Action Aid per contribuire al progetto “Una scuola per tutti” per la costruzione, l’ampliamento e la messa in sicurezza delle scuole in diversi villaggi del Myanmar.
Per spingere i suoi

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PNI 2017: i vincitori della XV edizione e le loro idee innovative

Al termine di due giorni intensi di presentazioni e pitch, la più grande business plan competition d’Italia a mettere in rete ricerca, impresa e finanza ha decretato i suoi vincitori. La finale del PNI 2017, svoltasi gli scorsi 30 Novembre e 1° Dicembre per la sua XV edizione, ha visto vincitore assoluto la Ocore, startup siciliana che ha studiato una nuova tecnologia di stampa robotica 3D.
Il riconoscimento, istituito nel 2003 dall’Associazione Italiani degli Incubatori Universitari-PNICube, è stato conferito a Napoli presso l’Università Federico II, promotrice dell’iniziativa insieme a Campania New Steel.
In sole 48 ore si sono messe in campo le idee provenienti dalle 65 migliori startup finaliste – che hanno partecipato e vinto le 17 competizioni regionali (StartCup) che coinvolgono 46 università e incubatori associati, oltre a numerose istituzioni, a cui sono arrivati ben 2.768 neoimprenditori, per un totale di 1.031 idee d’impresa e 531 business plan presentati.
A giudicare le

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La giusta marcia per la digital transformation

Siamo nell’era dei big data, delle blockchain, delle monete virtuali e della digital transformation e anche le imprese italiane stanno riorganizzando le proprie forze per far fronte alla crescente domanda di innovazione.
Superata la crisi, l’Italia ha scoperto di essere tuttora il settimo paese industriale, con una quota stabile al 2,3% del valore aggiunto mondiale e il secondo paese in Europa dopo la Germania.
Tuttavia navigare in una corrente sempre più forte che va verso il futuro e la trasformazione radicale dell’industria manifatturiera così come dei consumi e delle esigenze dei consumatori, è sempre più difficile e richiede energie e ampiezza di vedute non indifferenti.
Il CsC nel suo rapporto sugli scenari industriali, mostra come l’introduzione di innovazioni di processo e di prodotto tra i 2010 e il 2012 è associata ad una più importante crescita economica nei tre anni successivi, dimostrata sia in termini di fatturato (+25,7% rispetto alle imprese non innovatrici),

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Arriva il Bonus pubblicità 2018: vantaggi per startup e pmi

Tra le novità introdotte dalla Legge di Bilancio 2018, spiccano senz’altro le detrazioni fiscali previste per chi acquista spazi pubblicitari. È una delle novità fiscali previste dalla manovra bis, il dl 50/2017, la cui legge di conversione è stata approvata in via definitiva dal Senato. Le misure agevolative del bonus pubblicità riguardano tutti coloro che investiranno in campagne di advertising su Tv oltre che su radio e giornali, analogici e online.
Le detrazioni spettanti sono al 75% per tutti i contribuenti, mentre al 90% per startup, microimprese e pmi.
Di sicuro si tratta di un incentivo estremamente valido per la comunicazione ed il marketing, perché va – da un lato – a stimolare gli investimenti dell’imprenditoria, mentre dall’altro a dare una scossa al settore editoriale, nel tentativo di risollevarlo da una crisi che lo attraversa da circa un decennio. Dal “Rapporto sull’industria italiana dei quotidiani”, infatti, risulta che solo nel biennio 2015-2016

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Dove avviare una startup? La classifica dei 20 posti migliori al mondo

Ogni anno la Startup Genome – organizzazione fondata nel 2010 e che si occupa di ricerca e analisi dei dati per supportare gli ecosistemi locali – realizza il Global Startup Ecosystem Report, ovvero un rapporto che permette di ottenere una fotografia dettagliata degli ecosistemi principali per le startup, diffusi in tutto il mondo. Nell’edizione del 2017, è possibile ritrovare la classifica dei 20 luoghi nei quali avviare una startup si rivela di sicuro successo, realizzata a partire da una serie di fattori che potessero fornire un quadro più che esaustivo della situazione.
Anzitutto, uno dei fattori chiave presi in esame è stata la possibilità, per le startup, di raggiungere i mercati di tutto il globo, di essere connessi con altri imprenditori, nonché il poter accedere alle innovazioni ed ai talenti. Da questo, è nata una vera e propria mappa con i flussi, in cui i nodi principali si sono individuati nella

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Tre parole chiave del growth hacker

Si sente sempre più parlare di growth hacking, ma cos’è esattamente questa tecnica che promette di far crescere le startup grazie al marketing e far fiorire il loro business?
Iniziamo dal principio: nel 2010 Sean Ellis, fondatore della community growthhackers.com, ha coniato per primo il termine growth hacking per definire l’insieme di tecniche e strategie di web marketing che mirano all’acquisizione degli utenti per trasformarli in clienti e far crescere il business di un’impresa.
Le tecniche di growth hacking sfruttano tutte le potenzialità offerte dalla rete in termini di individuazione del target e delle abitudini di comportamento degli utenti, di analisi dei dati e di ottimizzazione delle azioni di marketing online.
Proprio per la rapida crescita in termini di utenti che di solito ottengono, tali tecniche sono particolarmente adatte alle startup, ma ovviamente funzionano molto bene per tutte le imprese.
I growth hackers, dunque, sono professionisti il cui unico obiettivo è la crescita dei

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Ecco le startup vincitrici del Premio Marzotto

L’Associazione Progetto Marzotto è nata nel 2010, dalla volontà di Giannino Marzotto come associazione senza scopo di lucro al fine di onorare la memoria del padre, il Conte Gaetano Marzotto, imprenditore di riferimento del Novecento che ha saputo fondere impresa, società, cultura e territorio.In sette anni il Premio ha assegnato 2,2 miliardi di euro ai vincitori, eletti dopo aver esaminato un totale di 4502 progetti arrivati complessivamente in tutte le edizioni.Anche quest’anno il Premio Marzotto ha attirato il meglio dell’innovazione italiana, in particolare le proposte di startup pervenute sono state circa 500, operative nei settori più disparati, dalla moda alla tecnologia aerospaziale.
I vincitori del Premio Marzotto
Le 12 startup premiate si sono divise un montepremi complessivo di oltre 2 milioni e mezzo di euro.Ve ne presentiamo alcune.Partiamo da 3Bee Hive – Tech, vincitrice nel settore open innovation Corporate Fast Track, che ha inventato un dispositivo elettronico che permette di monitorare a

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Un hackathon globale, lanciato da Accenture, ha premiato i talenti digitali

Si è concluso da pochi giorni il primo Connected Digital Hackathon globale voluto da Accenture, in collaborazione con Expo 2020 Dubai, per mettere in campo idee e progetti di giovanissimi talenti in grado di migliorare le condizioni di vita delle persone, specialmente nelle città.
Una sfida di 24 ore che ha visto coinvolte, in tutto il mondo, un totale di 11 città: Londra, Singapore, Chicago, Dubai, Bangalore, Istanbul, Roma, Manila, Città del Messico, Monterrey e Shangai. In ciascuna di esse molti giovani talenti – laureati e laureandi, giovani imprenditori e startup con competenze specifiche in sviluppo tecnologico, design e marketing – si sono messi alla prova per realizzare soluzioni per rendere più vivibile e sostenibile l’ambiente urbano.
Secondo uno studio della Banca Mondiale, la popolazione mondiale residente nei centri urbani è pari al 54%, rispetto al 30% del 1950. La crescente urbanizzazione, quindi, porta a dover ripensare gli ambienti nei quali le

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Traction Management, una startup per accelerare le startup

Mediamente, nove startup su dieci falliscono. E le aziende italiane che sopravvivono al quinto anno di attività sono poco più del 60%. I motivi cui imputare il fallimento sono certamente diversi, considerando che ciascuna azienda ha la propria storia ed il proprio vissuto. Allora, uno strumento per riuscire ad accelerare le startup in maniera efficace arriva proprio da un’altra startup. Si chiama Traction Management ed è una startup fondata da esperti che hanno deciso di mettere in campo le loro capacità e competenze a servizio dei giovani imprenditori. L’idea è che la traction sia la chiave per generare una crescita, sotto diversi aspetti.
Come ha ben sottolineato Francesco Geraci, CEO e founder di Traction Management, «Generare traction per le startup è un motore di business che contribuisce a sviluppare e consolidare il sistema delle imprese nel nostro paese. Per questo siamo al fianco di numerose iniziative fin dal loro avvio e

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