Economia digitale: startup innovative in crescita

I numeri parlano chiaro, startup innovative in crescita nel nostro paese. Secondo StartupItalia, al 31 luglio 2017 il numero di startup innovative in Italia iscritte alla sezione speciale del registro delle Imprese è di 7.568. In un solo mese sono state aperte 174 nuove imprese.
Dove crescono le startup innovative
La Lombardia rimane sempre in testa alla classifica delle startup innovative in crescita (1.744), ma è la Campania a rivelarsi una sorpresa e con i suoi numeri diventa la regione capofila del Mezzogiorno con 569 imprese. Al secondo posto c’è l’Emilia Romagna con 823, segue il Lazio con 735  startup innovative e il Veneto con 645. Proseguendo nella classifica, troviamo il Piemonte (415), Sicilia (380), Toscana (352), Marche (349), Puglia (291), Trentino Alto Adige (218), Abruzzo (183), Friuli Venezia Giulia (176), Calabria (174), Sardegna (153), Liguria (137) e Umbria (126). In coda alla classifica si posizionano la Basilicata con 57 startup innovative,

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Come costruire una startup: 5 dritte per riuscirci

Oggi vogliamo provare a rispondere alla domanda “come costruire una startup?” e offrire qualche consiglio a chi vuole buttarsi nell’avventura di aprire un’impresa propria. Sempre più numerosi sono infatti i ragazzi giovani – ma anche i professionisti – che decidono di puntare su se stessi e sulle proprie idee.
1. Rimboccarsi le maniche
Sembrerà scontato, ma darsi da fare è il punto di partenza. Così come succede in tutti gli altri ambiti lavorativi, anche le startup hanno bisogno di persone che si rimbocchino le maniche.
2. Il team
Solitamente le startup nascono da un piccolo gruppo di 2 o 3 persone, ma è fondamentale saperle scegliere bene. L’ideale sarebbe avere qualcuno già con un po’ di esperienza alle spalle, da unire all’entusiasmo e all’energia di chi invece è alle prime armi.
3. Costituire l’impresa
Così come ogni impresa, anche una startup deve seguire le regole imposte dall’ordinamento italiano: scegliere una forma giuridica, costituire una società, aprire

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A Lisbona un nuovo hub creativo per startup

Dopo Parigi, anche Lisbona avrà un suo hub creativo e si chiamerà Hub Criativo do Beato. 100mila metri quadrati che si mettono in concorrenza con i 35mila del francese Station F.
 
Come sarà l’hub creativo portoghese
Il complesso è ancora in costruzione e sorgerà all’interno di una vecchia struttura militare. Entro il 2018 dovrebbe concludersi la prima parte di lavori. Venti edifici sono stati affittati dal Comune di Lisbona per 50 anni, a 7 milioni di euro. Anche se i lavori non sono finiti, alcune collaborazioni sono già nate: una con Mercedes e l’altra con Factory Berlin, la fabbrica per startup tedesca, la quale aiuterà l’hub creativo portoghese nello scouting dei progetti.

Hub Criativo do Beato nasce con l’obiettivo di trovare partner per attrarre imprese innovative. I settori strategici possono essere riassunti nei seguenti:
Industrie creative (cinema, multimedia, fashion, musica, design, advertising)
Innovazione e conoscenza (ricerche, centri di sviluppo, spazi di open innovation)
Imprenditoria (incubatori, coworking,

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A Maratea la sfida di Heroes Prize Competition

Maratea ospiterà la seconda edizione di Heroes Prize Competition. Dal 21 al 23 settembre la cittadina che affaccia sulla costa tirrenica della Basilicata sarà il cuore del più importante festival euromediterraneo dedicato a imprese e innovazione.
Che cos’è Heroes Prize Competition
Se hai un’idea di business e non sai come svilupparla questo evento potrebbe essere un’occasione importante. Heroes Prize è infatti una competizione di idee promossa da Heroes, il festival del futuro e dell’innovazione aperto a startup, persone fisiche, imprese o team informali. La gara è rivolta anche a soggetti già coinvolti in contest o Business Speed Date, basta che siano portatori di soluzioni innovative. L’evento è il più grande nel bacino del Mediterraneo per quanto riguarda i temi dell’innovazione; l’obiettivo è la costruzione di nuove strategie di benessere condiviso, di occupazione, competitività e provare a dare risposte collettive alle attuali sfide economiche e tecnologiche.

Big Data, cybersecurity, AI, biotech, industria 4.0, ma

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Station F, ecco l’incubatore di startup più grande del mondo

Si chiama Station F, si trova a Parigi ed è l’incubatore di startup più grande del mondo. Inaugurato lo scorso 29 giugno, vanta già diversi record: tremila postazioni per startupper, un auditorium da 370 posti, 60 sale riunioni, un fablab e persino un campo da tennis sul tetto. E’ grande 34mila metri quadrati ed è stato ricavato nella Halle Freyssinet, un ex deposito ferroviario nella zona est di Parigi.

Come funziona Station F
Al momento i programmi di accelerazione sono 21, di cui 10 destinati a progetti internazionali. Ogni gruppo coinvolto nella realizzazione di Station F ha prodotto un programma proprio. Per esempio c’è chi come Start-Up Garage, finanziato da Facebook, occupa 80 postazioni e lavorerà sull’utilizzo dei dati nei settori della salute, dell’educazione e dei trasporti. Il programma Microsoft si occuperà invece dell’intelligenza artificiale. Anche l’HEC, la storica école di business parigina, ha deciso di aderire a questo grande progetto e

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Pisa dall’alto: una startup promuove il turismo con i droni

Vedere le meraviglie di Pisa dall’alto non è consueto per tutti, ma grazie alla tecnologia diventa possibile. Alpha Robotix, startup che fornisce servizi di droni all’avanguardia, in collaborazione con il film-maker Fabio Mogavero, ha realizzato due video promozionali per il Comune della città toscana. L’obiettivo è attrarre il turista, affascinarlo e invitarlo a visitare le bellezze pisane, ma anche offrire agli stessi cittadini nuovi punti di vista sulla loro città.

La luminara di San Ranieri
Un primo video è dedicato alla preparazione della Luminara di San Ranieri, festa che la città celebra ogni anno il 16 giugno: si vedono i Lungarni illuminati dai raggi del sole e poi dal tramonto, gli eleganti palazzi che vi si affacciano; si segue la preparazione, si percepisce la trepidazione per la festa imminente; si scopre un’inedita Pisa dall’alto, con la sua luce e la sua magia. Il fiume Arno è la scena ideale per trasmettere agli

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Innovazione digitale: 100 milioni di growITup

Nuove opportunità per la digital transformation. L’annuncio è del 29 giugno scorso: in arrivo un fondo di 100 milioni per finanziare l’innovazione digitale delle startup italiane. Si conclude così un percorso iniziato un anno fa ed entra ufficialmente nella fase due growITp, la piattaforma nata grazie alla collaborazione tra Fondazione Cariplo e Microsoft. L’iniezione di capitale ha l’obiettivo di far nascere e crescere da qui a 10 anni un sostanzioso numero di imprese.
Fase due
Dopo un primo anno positivo, la seconda fase della piattaforma punta ancora alla crescita, in modo che il volume complessivo di investimenti del settore arrivi entro il 2020 al miliardo di euro. I settori su cui ci si concentrerà sono sette: Agro-Food, Energy and Environment, Fintech and Insurtech, Manifacturing 4.0, Italian Experience (culture, tourism and entertainment), Fashion and Design, Modern Wellbeing. Si tratta di settori in cui il Made In Italy costituisce un valore aggiunto, ma che

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Energie rinnovabili: Call for Scouting del Polo Tecnologico di Navacchio

Se hai soluzioni o idee innovative nel campo delle energie rinnovabili il Polo tecnologico di Navacchio sta cercando te.
Per conto di Montclair Holding Inc., azienda statunitense che opera a livello globale nei settori manifatturiero, petrolchimico ed energetico, il polo pisano ha lanciato una call in diversi ambiti:
Produzione di energia (elettricità, fonti rinnovabili, Oil&Gas)
Energy efficiency (risparmio energetico ed efficienza di macchine e ambienti)
Energy storage
L’obiettivo della call è individuare startup già costituite (o ancora da costituire) o PMI particolarmente innovative, con soluzioni sviluppate almeno a livello MVP (Minimum Viable Product). Per chi opera con le energie rinnovabili si tratta quindi di un’importante opportunità di accelerazione, finanziamento e internazionalizzazione. Al termine del percorso di scouting, le idee selezionate potranno partecipare  a un apposito programma di accelerazione negli Stati Uniti.

Le proposte in tema di energie rinnovabili
Chi intende partecipare alla call deve seguire alcune regole nella formulazione delle proposte:
Le idee devono fondarsi su tecnologie software

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Innovative, ma non troppo: una startup italiana su tre non ha un sito internet

Il settore delle startup italiane cresce a ritmi sempre più incalzanti. L’economia dell’innovazione, secondo la fotografia emersa dalla Relazione annuale 2016 del Mise, è animata da quasi 7000 germogli di aziende, praticamente il doppio rispetto a soli due anni fa.

Ma alla narrazione – spesso epica – di idee vincenti, di duro lavoro, di scommesse che superano la prova dei mercati e di fatturati che crescono, si accompagna anche un racconto molto meno entusiasmante. Quello secondo cui molte, troppe startup innovative non hanno una finestra aperta sulla Rete. Un ossimoro quando si parla di digital business. Infatti, scorrendo tra le 6.300 e passa realtà iscritte al registro di Infocamere, sono ben 2.287 quelle che non hanno dichiarato alcun dominio online.

Come si spiega questo paradosso tutto italiano? Verosimilmente, alcune realtà al momento della registrazione erano così giovani da non avere un sito già operativo. Oppure molte PMI si sono camuffate da startup

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Exit e opportunità di innovare

E’ da un po’ di tempo che mi confronto con il tema delle “exit” in ambito startup. E’ un tema che, a mio modo di vedere, necessità di una serie di riflessioni. In particolare sul ruolo delle exit nel processo di innovazione delle aziende italiane.

In poco meno di 15 giorni ho ascoltato due interventi molto interessanti che in maniera differente trattavano il tema dell’innovazione

Parto dall’ultimo intervento, quello del Professor Franco Mosconi (docente di Economia Industriale all’Università di Parma) al Meeting Nazionale Federmanager Giovani. Trattando delle tema dell’innovazione nelle aziende italiane medio-grandi sostiene giustamente che le aziende devono compiere un processo diviso in due step:

  1. l’azienda si deve dotare di un management molto attento all’innovazione e all’industria 4.0 (anche se come dicono i dati, in Italia gli imprenditori hanno spesso “difficoltà” a dotarsi di un management a differenza di quello che succede ad esempio in Germania)
  2. l’azienda deve investire molto per spingere sulla formazione, sui processi, sulla ricerca e sviluppo in modo tale che l’innovazione arrivi dall’interno dell’azienda stessa

Il primo intervento invece è stato quello di Mario Mariani, ex AD di Tiscali e partner del fondo United Ventures (fondo che investe in startup ad alta scalabilità), al Convegno “Industry 4.0: Implication for Management” organizzato da AMMISA presso la Scuola Superiore Sant’Anna a Pisa. Parlando del tema delle startup e delle exit ha sostenuto quanto sia importante per una startup pensare ad una exit che non sia però necessariamente quella raccontata dallo storytelling della Silicon Valley, ad esempio una vendita miliardaria o una quotazione in borsa (anche perché la percentuale di casi di questo genere di exit è in diminuzione). A maggior ragione in un tessuto economico come quello italiano fatto per la maggior parte da aziende medie che hanno una forte necessità di innovare.

Moltissime startup creano innovazione, producono valore e generano talenti. Moltissime startup avrebbero bisogno di un partner industriale o di un investimento da parte di una media o grande azienda per supportare la crescita e permettere alla stessa startup di strutturarsi e continuare il processo di innovazione.

Ed è qua che le due tesi a mio modo di vedere si incontrano.

Va benissimo l’innovazione dall’interno dell’azienda ma penso che ci sia bisogno di un dialogo più frequente ed una relazione più stretta tra le aziende italiane e il mondo delle startup e dell’innovazione.

Questo richiede sicuramente la presenza di imprenditori e di manager molto attenti e aperti al confronto. Richiede in generale molta preparazione e competenza. Dall’altra parte ci vuole tanta attenzione nella selezione delle idee, dei progetti e dei team. E, nella fase di accompagnamento alla crescita della startup, si dovrebbe capire quali di queste realtà posso diventare una società quotata in borsa (rarissime) e quali di queste invece possono diventare parte di realtà più grosse portando valore umano, valore economico e valore in fatto di innovazione (tantissime).

Credo che questa possa essere una via per portare il mondo delle startup italiano verso un periodo nuovo e più felice. Un periodo fatto di concretezza e di creazione di valore.

Penso che allo stesso tempo questa via possa aiutare le piccole, medie e grandi aziende a fare innovazione, accompagnando il processo interno di ricerca e sviluppo.

Può essere un rapporto win-win grazie al quale tutti gli attori in gioco posso offrire valore e ottenere valore. Quindi perché non puntare convinti verso questa direzione?

Primi passi

Qualche giorno fa finalmente sono arrivati.

Dopo tanto tempo che li cercavamo finalmente li abbiamo trovati. E siamo anche decisamente molto felici.

Come ho già detto qualche post fa, DAO News è in una fase di “cambio rotta”, sta modificando radicalmente il proprio assetto e, in primo luogo, sta definendo i nuovi prodotti e il nuovo brand.

E dopo averli cercati per tanto tempo, eccoli qua “questi prodotti”. Il primo esperimento ha un obiettivo sfidante: portare performance e lead ad un progetto nato solo il 5 dicembre 2016. Un progetto lanciato da ViaMichelin (Michelin Days) che rende ancora più interessante la sfida.

Come DAO News ci preme in modo particolare dimostrare che performance e informazione di qualità possono sicuramente convivere e che anzi, l’informazione di qualità facilita il raggiungimento di determinati risultati offrendo in più un servizio informativo di valore.

Inoltre le aziende importanti hanno due necessità forti quando si confrontano con il digitale: mantenere alto il posizionamento del proprio brand e allo stesso tempo ottenere risultati di visibilità e generare lead. Con DAO Content riteniamo di aver raggiunto questo equilibrio.

Stiamo lavorando in questa direzione da circa due anni e i vari test effettuati ci mostrano dati molto confortanti. Ma erano “solo test”… E’ come se fino ad ora ci fossimo semplicemente allenati, abbiamo fatto anni di allenamento.

Ora stiamo giocando la partita di campionato e si sente nell’aria questa sana voglia di vincere. Si respira anche un po’ di emozione mista a curiosità. I ragazzi non smettono di guardare gli analytics e di ottimizzare contenuti e piattaforma.

I progetti per questo primo lavoro sono 3:

  • the tasty ways: un webzine digitale che parla di ristoranti stellati e di eccellenze gastronomiche
  • morsi di futuro: un blog che tratta l’innovazione in ambito enogastronomico
  • food & wine stories: un blog che pubblica esperienze e racconti di cibo e vino

Come tutti i bambini che stanno imparando a camminare, i nuovi prodotti hanno bisogno di trovare l’equilibrio, di essere stabili e trovare il passo giusto. Ma le gambe sono già forti e vedo che riescono già a raggiungere l’obiettivo, ad attraversare la stanza, a raggiungere l’utente e a portarlo nel posto desiderato.

Una startup innovativa deve agire proprio così:

  1. definire un prodotto con le specifiche minime
  2. testarlo subito magari con clienti o utenti in un progetto sfidante.

In questo modo si ha subito un progetto in portfolio e si hanno tutte le indicazioni per come migliorare il prodotto ed, eventualmente, implementarlo con altre funzionalità o caratteristiche.

Intanto i ragazzi di DAO News continuano a tenere la mano a questa nuova creatura che sta facendo i suoi primi passi. Tutti i giorni con entusiasmo.

Presto vi racconterò come sarà andata la prima camminata.