La formidabile trollata delle focaccine dell’Esselunga

Fenomenologia delle focaccine dell’Esselunga
I tormentoni non fanno quasi più notizia in estate. Tutti tranne uno : “Le focaccine dell’Esselunga”. Roba che rompe gli schemi ed è abbastanza sorprendente sotto molti aspetti.
Il pezzo si è propagato come un virus attraverso Spotify e Youtube, arrivando al punto da destare l’attenzione anche dei quotidiani. Non si sa assolutamente niente di OEL, il producer che ha confezionato questo surreale tributo all’unto e al gusto del famoso prodotto da forno.
La notizia in sé è nata quando il pezzo ha scalato la Top Viral Italia, la playlist dove Spotify raduna i brani a diffusione più rapida (non necessariamente i più ascoltati in streaming). OEL, con le sue focaccine da 100 kcal al pezzo, è balzato alla posizione numero uno nei giorni a cavallo tra fine giugno e inizio luglio.
Ma cos’ha di particolare questa canzone? Diciamo subito che si tratta di una rievocazione della Trap (sottogenere del rap) in voga negli anni Novanta. In questa

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Come entrare nel food blogging club e avere il ristorante pieno

A cosa serve il content marketing nella ristorazione?
Il content marketing nella ristorazione ha fatto passi da gigante negli ultimi anni, parallelamente con l’esplosione delle strategie di content marketing in altri settori. Non si contano più i blog, che aumentano ogni giorno, dedicati ai piaceri del palato. Talvolta sono curati da semplici appassionati, ma sono sempre di più i singoli locali o le catene di ristoranti che investono risorse su questo strumento di comunicazione.
Il trend sicuramente segue una maggiore attenzione verso il Made in Italy, soprattutto nei settori di punta come l’agro-alimentare e la ristorazione.
 
Grotta Palazzese a Polignano a Mare (foto dal sito web del ristorante)
 
Federalimentare ha stimato infatti per l’anno in corso un fatturato complessivo di 134 miliardi di euro (nel 2016 erano 132 mld), con un incremento delle esportazioni del +5%, pari a 31,6 miliardi di euro (erano 30,1 nel 2016). Per quanto riguarda la ristorazione (anche quella mobile) ci aggiriamo attorno a 168mila

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Come si fa un live tweeting efficace, anche ascoltando La Traviata

Esiste una vetrina formidabile per le aziende, le startup ed i professionisti: gli eventi di settore. Il networking in queste occasioni non passa solo dall’incontro fisico ma anche dalle interazioni sui social. In particolare il live tweeting, ovvero raccontare a colpi di tweet ciò che in tempo reale accade, è uno dei metodi più efficaci per far notare il tuo brand anche senza parlare sul palco dei relatori.
Il potenziale di fuoco è enorme, anche se hai aperto l’account Twitter il giorno prima e puoi contare solo su 20 followers. Più la risonanza dell’evento cresce, più crescono in qualità le interazioni, più si fanno alte le possibilità di ottenere l’attenzione di chi ancora non ci conosce.
Ma come si fa un live tweeting efficace? Ovvero, come si fa a raccontare a chi non ha la possibilità di essere fisicamente all’evento le proprie impressioni, la successione degli interventi, l’atmosfera che si genera in un particolare appuntamento?
Non

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Bot di Instagram: il lato oscuro dell’influencer marketing

Siamo tutti concordi nel riconoscere quanti benefici abbia apportato l’influencer marketing all’impatto espositivo dei prodotti di moltissime aziende, sia in Italia che all’estero. Si può anzi affermare, in alcuni casi, che la brand awareness di specifici marchi sia stata praticamente costruita così.
Fino a qui tutto bene, soprattutto se si guarda il fenomeno in una visione d’insieme. Ma se si va a restringere il campo, la narrazione ottimistica dell’influencer marketing comincia ad avere i connotati di una vera e propria distorsione della realtà. A tutto svantaggio delle aziende però.
Non è di poco conto la distanza tra l’entusiastica (e un po’ cialtrona) propaganda dell’influencer marketing, fomentata da agenzie che forniscono appositi pacchetti di micro-testimonial, e quello che vede un social media manager più smaliziato nella sua quotidiana rassegna del feed di Instagram.
Perché parlo proprio di Instagram? Perché è su questo social network che la frode è all’ordine del giorno. Sui blog si può barare poco,

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5 validi motivi per aprire un blog aziendale

Non si contano ormai gli esperti di comunicazione che sul web consigliano ad ogni impresa o startup di aprire un blog aziendale, con elenchi di benefici più o meno immediati che questo strumento può dare alle proprie strategia di presenza sul web.
Fin qui tutto bene. Il problema è che, spesso, abbracciare una tendenza con troppo entusiasmo, ma senza una vera visione d’insieme, porta un progetto editoriale al fallimento. Abbandonare dopo pochi mesi il blog perché non porta risultati immediati oppure usare questo strumento come una sorta di archivio di comunicati stampa sono gli errori più frequenti che si registrano.
In Italia da qualche anno si sta diffondendo la cultura del corporate blogging, ma solo tra le imprese più strutturate o tra quelle più vocate all’innovazione. Ma se parliamo di grossi numeri, i benefici del content marketing sono ancora sottovalutati dalla gran parte delle aziende, che derubricano il blog a poco più di una perdita di tempo.
Ma

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Artrooms sceglie la piattaforma DAO Content per la call for artists 2018

Non solo content marketing, ma anche arte contemporanea. Il team DAO Content è felice di affiancare il progetto Artrooms, una solida realtà italiana che ha trovato base nella capitale inglese. Da tre anni lancia una “chiamata alle arti” che si propone di valorizzare i migliori autori indipendenti in circolazione, offrendo loro spazi espositivi gratuiti.
Artrooms adesso giunge alla sua quarta edizione con la call for artists 2018. A noi di DAO Content il compito di realizzare la piattaforma che si occuperà di raccogliere le candidature provenienti dagli artisti in concorso.
Abbiamo raggiunto la ‘mente’ di Artrooms, Cristina Cellini Antonini, per farci raccontare qualcosa di questo interessante e innovativo progetto.
 
La curatrice Cristina Cellini Antonini insieme a Francesco Fanelli e Chiara Canal

Raccontaci un po’ di te e come ti sei avvicinata al mondo dell’arte?
Da italiani, l’arte è qualcosa che abbiamo nel DNA, ancora di più forse da romana, ho avuto la fortuna di crescere circondata dall’arte e dall’amore

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Blog: 4 segreti per scrivere un post di successo

Sarebbe bello scrivere tutti i giorni un post di successo, ma chi adotta una strategia di content marketing si accorge sin dai primi tempi che alcuni post hanno più seguito di altri. Le variabili e le motivazioni possono essere tante, ma sembra proprio che solo un post su cinque ce la faccia.
Alle volte l’odore di fallimento possiamo respirarlo già nella fase di ideazione dei contributi perché non siamo sufficientemente convinti di quello di cui andremo a parlare. O magari in una fase successiva, quando ci rendiamo conto che quello che era interessante per noi non era altrettanto interessante per il nostro pubblico. E Google Analytics ce lo farà notare impietosamente.
Tanti fattori concorrono a determinare un modesto risultato di un post: talvolta siamo stati affrettati, incerti dei nostri obiettivi, o semplicemente indecisi su quello che il nostro target desidera. Altre volte forse non abbiamo avuto sufficienti argomentazioni o conoscenza del tema. Tutte queste variabili possono

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Content marketing multicanale per portare traffico di qualità e lead a Michelin Days

Michelin Days, la nuova iniziativa della Guida Michelin dedicata alle offerte esclusive – pranzi e cene in ristoranti stellati e soggiorni in hotel di alto livello a prezzi scontati solo per gli iscritti – ha bisogno di farsi conoscere e soprattutto di ottenere visite e registrazioni al sito dedicato. Per riuscirci ha scelto di rivolgersi a DAO Content, che ha risposto mettendo in campo una strategia di content marketing, integrata e multicanale, accompagnata da comunicazione sui social e campagne di web marketing rivolte al pubblico-target.
Il pubblico di riferimento
La scelta della multicanalità nasce dall’esigenza di coinvolgere una platea di qualità quanto più ampia possibile e dagli interessi variegati: appassionati gourmet, viaggiatori buongustai, operatori del canale HORECA, addetti ai lavori e giornalisti, nonché semplici curiosi. Ovvero tutte quelle categorie che, per passione, professione o entrambe le cose, sono interessate ad aggiornarsi riguardo a novità, tendenze e personaggi del mondo dell’alta cucina.
La content strategy, volta a promuovere

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Come funziona l’algoritmo di Instagram: i 7 fattori chiave

Il nuovo algoritmo di Instagram ha compiuto già un anno di rodaggio, ma tutt’ora rimangono molti dubbi su come effettivamente funzioni. Come già saprete, nella primavera nel 2016 fu lanciata la prima sperimentazione su larga scala di un feed organizzato secondo un ordine di rilevanza dei contenuti, invece di quello cronologico.
È stato accolto all’esordio con un certo smarrimento misto a frustrazione da molti utenti e brand, in quanto Instagram con l’adozione del nuovo algoritmo diventava sempre più simile al “fratello maggiore”, Facebook, penalizzando la portata organica delle foto e dei video, con il chiaro intento di spingere verso le inserzioni e verso una maggiore permanenza sull’app.
Non sono mancate le proteste da parte degli utenti, con tanto di hashtag #RIPInstagram, e poi una corsa verso l’attivazione delle notifiche. Un po’ tutti erano d’accordo sul fatto che con questo nuovo feed la piattaforma avrebbe perso quella connotazione d’istantaneità che l’aveva da sempre caratterizzata. Ma dall’altro lato si

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Le sei migliori risorse per risolvere il blocco dello scrittore

Il blocco dello scrittore (o del copy, nel nostro caso) è una brutta bestia. Si rischia di fissare lo schermo bianco per un pomeriggio senza che ne esca qualcosa che abbia un senso compiuto.
Alcune volte non c’è l’idea di partenza, altre volte c’è ma è ancora troppo vaga. Oppure ci si incaponisce sull’attacco del pezzo non riuscendo ad andare oltre le prime tre righe. In altri casi ancora si ha in mente l’attacco ma non si è in grado di dargli respiro con un adeguato sviluppo. Altre volte a mancare è il titolo. Prima o poi capita a tutti, ma è facile uscirne.
Spesso si tende a credere che pubblicare regolarmente alla fine prosciughi le energie creative, come se gli argomenti fossero dei pozzi ad esaurimento. In realtà dovrebbe essere il contrario: più posti contenuti rilevanti per i lettori, più hai voglia e ispirazione per affrontare tutte le sfumature che un topic si

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Come impostare un tono di voce per rendere riconoscibile il tuo brand

Le parole sono importanti, ma è il “come” si propongono a fare la differenza. L’efficacia, la credibilità, la forza, la memorabilità, e perfino l’interpretazione di un messaggio dipendono in gran parte da quello che si chiama “tono di voce”.
Nella comunicazione di un brand è l’equivalente di un timone per una nave: una variazione di pochi gradi potrà farvi imboccare una rotta completamente diversa.
Impostare un determinato registro narrativo serve a creare coerenza con la costruzione di una brand identity, ma serve anche a scegliere il pubblico di riferimento. Ecco perché la scelta di un certo stile comunicativo è presuppone l’aver preliminarmente risposto a due domande: chi siamo e chi è il nostro cliente ideale. Non è detto che questa consapevolezza ci sia sin dall’inizio, ma è bene lavorarci sin da subito proprio per impostare una comunicazione coerente a tutti i livelli: dalle mailing-list sino ai contenuti di un blog per finire ai social network e alla pubblicità tradizionale.
 
Il

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